Eh insomma, questo secondo turno ha messo in chiaro un po’ di cose: Napoli e Juve sembrano fare sul serio, con le milanesi e le romane che, dopo due giornate, sono attardate di 5 punti, anche se, ovviamente, il tutto è da prendere molto con le molle. Vi è da dire, a onor del vero, che la squadra di Conte, fino ad ora ha incontrato due compagini che non lotteranno per i vertici della classifica, quali Parma ed il neopromosso Siena, mentre Inter e Milan hanno dovuto affrontare rispettivamente Palermo, Roma, Lazio e Napoli. Sicuramente, chi ha impressionato, fra tutte, è stato il Napoli che, nel posticipo delle 20e30, dopo essere andato sotto contro il Milan grazie ad un goal di Aquilani, si è poi scatenato e, con una tripletta di Cavani, ha steso i rossoneri, orfani, a dir la verità, di Ibrahimovic.
Comunque, il San Paolo, sarà davvero difficile da espugnare con un pubblico che ti fa da dodicesimo uomo in campo. Galliani dice che il Milan vincerà la Champion’s, mentre il Napoli lo scudetto. Tutto può essere, ma io, dopo una giornata di Champion’s e due di campionato, sarei un po’ più cauto.
Convalescenti sono Inter e Roma che raccattano il loro primo punto nel secondo anticipo del sabato, dando vita ad una partita che nulla ha avuto a che vedere con le sfide degli anni passati. Troppa la paura di restare a zero punti dopo due partite. Più brillante la Roma, anche se l’Inter ha avuto, forse, le migliori occasioni. Tanto lavoro, in ogni caso per i due allenatori.
Insieme a Juve e Napoli, a guardare tutti dall’alto verso il basso, ci sono Cagliari e Udinese. Grazie alla scaramanzia di vestirsi tutti di viola (!), i sardi superano un inconcludente Novara per 2 – 1 nel primo degli anticipi del sabato, mentre i secondi, con pochi patemi d’animo, ne rifilano due già nel primo tempo alla malcapitata Fiorentina. Nei viola grane Gilardino, infortunio, e Montolivo, che non ha accetato il rinnovo propostogli dalla società.
Ma l’altra capolista, la squadra più amata e più odiata d’Italia? Non ha offerto una prestazione scintillante come quella della prima giornata, ma grazie ad una marcatura di Matri, splendidamente imbeccato da un Vucinic fino ad allora abbastanza inconcludente, espugna Siena. Una partita con non molte occasioni da goal, molto combattuta. Opinione personale: questo Siena non avrà difficoltà a salvarsi, mentre molte, se non cambierà qualcosa, ne avrà il Bologna, ieri pesantemente battuto a domicilio da un Lecce che ha svolto alla perfezione il suo compito. Prima ha fatto sfogare i felsinei, finchè ha retto l’estro di Diamanti, e dopo non c’è stata più partita.
La Lazio accusa venti minuti di black out come contro il Milam, ma questa volta non riesce a portare a casa nemmeno un punto. Non basta la marcatura dell’ex Sculli, che non esulta. La Lazio deve registrare molto in fase difensiva, che l’anno scirso, invece, era stata il suo punto forte, e molto spaesato appare Hernanes.
Le altre partite: l’Atalanta annulla quasi la penalizzazione, superando un Palermo che, sotto il diluvio, non ripete la prestazione della prima giornata. Il Parma, con un super Giovinco, poi fattosi buttare scioccamente fuori, batte il Chievo, apparso non all’altezza. Catania e Cesena non danno vita ad incontro spettacolare, ma un rigore di Maxi Lopez, alla fine del primo tempo, dà tre punti di platino ai siciliani.
Promosse terza giornata: Napoli e Atalanta
Bocciate terza giornata: Bologna e Palermo.
Due brevi parentesi agli altri sport: complimenti all’Italia del tennis che, dopo 10 anni, torna nell’elìte della Coppa Davis, andando ad ottenere la storica promozione nello stesso campo dove, più di 30 anni fa, vinse la sua prima insalatiera, in Cile.
Peccato per l’Italia del volley invece, sconfitta in finale da una Serbia che ha sì, forse, meritato di vincere, ma senza alcune decisioni arbitrali abbastanza discutibili, forse sarebbe andata in maniera diversa. Comunque un plauso agli uomini di Berruto, con un Mastrangelo assolutamente monumentale!
Alla prossima, col turno infrasettimanale.
Stefano ” Steve Bookie ” Bertini