Già da tempo è stata da parte nostra denunciata la situazione di degrado
e abbandono in cui versa l’ormai ex centro Zak, che ricordiamo essere
nato nel lontano 2004 per volere di due associazioni del territorio come
centro di aggregazione giovanile. Dal lontano 2004 si sono alternati
momenti più fortunati grazie all’organizzazioni di attività, progetti e
laboratori con finanziamenti pubblici da parte delle istituzioni, a momenti,
come negli ultimi anni, in cui lo Zak ha finito per assomigliare più ad un
malsano quartiere di periferia che ad un zona fruibile gratuitamente e
ben organizzata per i ragazzi. Il culmine delle tristi vicende che hanno
visto coinvolto lo Zak si è verificato circa un paio d’anni fa con la chiusura
definitiva. Da questo momento lo Zak non ha più suscitato attenzioni nei
nostri amministratori che infatti si sono ben guardati dal rispondere alle
nostre interrogazioni. L’ennesima mancanza di un’ amministrazione
secondo la quale il territorio può essere diviso in zone di interesse e zone
da abbandonare a se stesse, ma a pagarne le spese non siamo noi Giovani
Comunisti che abbiamo fatto emergere la criticità della situazione, bensì
tutti i nostri giovani concittadini di Camucia e le loro famiglie che spesso
per motivi economici non possono permettersi di pagare attività sportive
o culturali organizzate da privati e accessibili solo ad una certa fascia
sociale. Oltre alle problematiche legate alla mancanza di uno spazio
giovanile libero e organizzato con attività e progetti, abbiamo riscontrato
un’ulteriore grave mancanza per Camucia: la biblioteca. Quello che infatti
dovrebbe essere uno spazio culturale inclusivo e facilmente fruibile
abbiamo costato come a Camucia si riduca purtroppo a niente altro che
grande contenitore di libri, fra l’altro spesso chiusa e assolutamente non
coinvolgente visto l’orario solo mattutino (e quindi è lampante come gli
studenti per tutto il periodo scolastico non possano fruire del servizio).
Siamo consapevoli di quanto la realtà di Camucia sia frammentaria e
spesso difficile da interpretare, ultimamente addirittura sconvolta dai
recenti episodi di vandalismo, crediamo, però, che partire da particolari
esigenze, in questo caso quelle dei giovani, possa contribuire a risolvere
nel migliore dei modi la realtà generale di una cittadina che ogni giorno
sembra perdere la propria identità e le proprie tradizioni e trasformarsi in
un agglomerato urbano senza memoria e senza punti di riferimento.
Proprio per questo chiediamo per l’ennesima volta all’amministrazione
comunale e agli organi competenti chiarimenti su quelle che saranno le
mosse futuro per fornire ai più giovani un tipo di spazio con le
caratteristiche e le risorse sopra citate e, soprattutto, se c’è una qualche
volontà di agire, cosa che ci auspichiamo. Chiediamo inoltre che
l’assessorato competente prenda in mano la questione della biblioteca e
cerchi di trasformarla in un luogo realmente culturale e inclusivo per la
cittadinanza tutta, cosa che al momento non è assolutamente.