Organizzatori concordi nel dire che l’edizione 2011 di Cortona Antiquaria è andata bene. Effettivamente con 5mila biglietti staccati e con il buon esito di promozioni e collaborazioni come quella coi musei e quella con i commercianti c’è di che essere soddisfatti. Per come eravamo messi a Gennaio, quando era diventata realtà la scomparsa delle APT che si erano occupate fino all’anno scorso dell’organizzazione e la mostra sembrava addirittura a rischio, c’è da mettere un cero a qualche santo. Il problema della scomparsa della APT, inoltre, si era inserito in una situazione già di suo difficile, in un settore clamorosamente in crisi come quello dell’antiquariato nel quale ormai sono più le mostre che scompaiono che quelle che riescono a sopravvivere.
Aver sostanzialmente eguagliato i numeri del 2010, peraltro superiori a quelli degli anni precedenti, è quindi un indubbio successo che conferma Cortonantiquaria come uno dei cardini fra gli eventi cortonesi. Ancora insostituibile e irrinunciabile, dopo 49 anni di storia.
A parte George Lucas e Serse Cosmi, le due presenze “vip” che hanno acceso il gossip, pare inoltre che la gente sia venuta più che altro per comprare, ed è venuta anche da molto lontano. Un altro segnale positivo, che probabilmente dimostra che anche il livello qualitativo è riuscito a restare alto.
L’aumento di coloro che sono venuti con l’intenzione di comprare si mescola bene anche con il fatto che ormai Cortonantiquaria non è solo una mostra d’antiquariato, ma anche altro. La presenza di Kounellis, il contemporaneo infilato nell’antico, con la sua “Stanza magica” che inevitabilmente ha suscitato curiosità, apprezzamenti e anche qualche battuta sarcastica è stata indubbiamente la marcia in più.
Il prossimo anno, 50esima edizione, ci aspettiamo qualcosa di ancora più grande. Ne sarebbe felice chi, appunto 50 anni fa, ebbe il guizzo geniale di scommettere su questo progetto.