Proviamo a ricostruire un iter legislativo recente che potrebbe portare conseguenze importanti in tema di fonti energetiche anche per la Valdichiana come per tutt’Italia. Con l’entrata in vigore della legge 13 Agosto 2010 n°129 “conversione in legge del D.L. 8 Luglio 2010 n°105 recanti misure urgenti in materia di energia e disposizioni per le energie rinnovabili“, fu introdotta, attraverso la modifica dell’articolo 185 del D.Lgs. 152/2006, una nuova definizione di sottoprodotto (comma 2°): materiali fecali e vegetali provenienti da sfalci e potature di manutenzione del verde pubblico e privato, o da attività agricole, utilizzate nelle attività agricole anche fuori dal luogo di produzione, ovvero ceduti a terzi, o utilizzate in impianti aziendali o interaziendali. Questa norma ha consentiuto, nella massima chiarezza, di poter alimentare con le potature ligno-cellulosiche gli impianti per la produzione di energia autorizzati ad utilizzare biomasse.
Successivamente, dopo meno di 4 mesi con il D.Lgs. 3.12.2010 n°205 “disposizini di attuazione della direttiva 2008/98/CE del parlamento europeo relativa ai rifiuti“, l’impostazione normativa dell’articolo 185 è stata di nuovo cambiata. E’ scomparsa la definizione di sottoprodotto ed è stato introdotto un elenco di materiali che non rientrano nella definizione di rifiuto, nel quale non sono presenti le potature provenienti dalla manutenzione del verde pubblico e privato urbano.
La conseguenza è quindi che a partire dal 25.12.2010 la gestione dei materiali vegetali provenienti dalla manutenzione del verde si trova soggetta a tutti gli adempimenti ed obblighi previsti dalla normativa sui rifiuti. Gli effetti pratici sono che tutti gli accordi e le convenzioni stipulate tra le pubbliche amministrazioni ed i gestori degli impianti autorizzati ad essere alimentati a biomasse vegetali per la produzione di energia, sono di fatto annullate. E’ importante sottolineare che detti impianti non sono i termovalorizzatori, alimentati dalle varie tipologie di rifiuti, ma impianti autorizzati alla combustione di biomasse vegetali.
Se la norma resta non potrà più nascere nessun impianto a biomasse anche nella nostra vallata?