Gentile Sindaco,
In relazione alla presa di posizione dell’impiegata comunale che ha chiesto l’esonero circa la consegna del tesserino venatorio e che lei ha liquidato come trovata folkloristica Le vorrei ricordare che se esiste, al mondo d’oggi, qualcosa di quanto più folkloristico (ma nel senso grottesco del termine) ci si possa immaginare questo qualcosa è senz’altro costituito dalle varie migliaia di sparatori (per fortuna in costante e marcato declino, fatte salve poche sacche tipiche dei
territori caratterizzati da evidente arretratezza morale e civica)bche, travestiti da Rambo e armati di tutto punto, se ne stanno acquattati dietro ad un cespuglio o dentro ad un capanno in attesa delle allodole …!
Ricollegandomi poi alla sua osservazione che pretendeva magari tratteggiare il focus d’effetto del suo ragionamento (ma che per come e quanto abusata di effetto ha davvero ben poco …), secondo cui in un momento di crisi generare sembra quanto mai stravagante la richiesta di astenersi dal consegnare tesserini venatori, le riproporrei la stessa pregnanza invitandola ad chiedersi quale sentimento, proprio in tempi di crisi e sobrietà, dovrebbe mai suscitare chi altra aspirazione non ha se non quella di perdere il proprio tempo e sprecare le proprie energie e risorse per andare a sparare alle papere?
Solidarizzo pertanto con la signora che con coraggio e determinazione invoca l’obiezione di coscienza poiché la consegna del tesserino venatorio, strumento attraverso cui si accede all’esercizio di una pratica inutile, crudele, primitiva e spregevole, le provoca ripulsa e quindi tensione, stress e malessere.
Mi stupisco di come un Primo Cittadino, che dovrebbe incarnare in Sé quanto di meglio i valori contemporanei siano in grado di irradiare – e tra questi il rispetto per il vivente ne è senz’altro una degna rappresentazione- si dimostri indifferente e reagisca con sprezzante ironia rispetto ad una posizione ideologica che denota, tra le altre cose, un grado di civiltà e di elevatezza etica sicuramente più encomiabili e virtuosi delle pseudo – patologiche pulsioni che animano i vili seguaci della dea Diana.
Cordiali Saluti
Franco Valeri
Arezzo