Un’impresa assolutamente storica: è quella che ha compiuto alcuni giorni fa un atleta cortonese, Andrea Bartemucci in una delle gare più massacranti del mondo, la “Race Across Italy“, competizione di UltraCycling, ciclismo che si corre su distanze estreme con dislivelli elevatissimi nel percorso.
Bartemucci ha concluso i 775km complessivi della gara, valevole come prima prova del campionato nazionale UltraCycling, superando ben 10000m (10Km!) di dislivello. Il percorso prevedeva partenza e arrivo a Silvi (località sul Mar Adriatico, in provincia di Teramo) e attraversava tutto il centro Italia, Lazio e Abruzzi, giungendo a circa metà del suo percorso anche sul litorale tirrenico. Al fianco di Andrea, come “aiuti esterni”, c’era un vero e proprio Team composto dal padre e dagli zii della moglie.
Abbiamo sentito il nostro “Iron Man” che con grande passione e entusiasmo ci ha inviato questo racconto molto appassionante, oltre che ben scritto, che pubblichiamo di seguito.
“La partenza era uno per volta considerando che è una gara in cui è vietata la scia. La mia era fissata per le 12.08 con il numero 17. Nel momento in cui sono partito tutte le tensioni pre gara sono svanite ed ho iniziato subito a programmare cosa dovevo fare durante la gara.
I primi mi hanno raggiunto presto e li ho usati come punto di riferimento per avere un ritmo gara più veloce. Bevevo ogni 20′ e ogni ora mangiavo. Così sono arrivato alle prime due time station senza problemi, a parte un temporale scendendo da Arischia. Poi è iniziata la notte e per fortuna sono riuscito a raggiungere molti compagni di avventura in modo da avere sempre compagnia e non farmi prendere dal sonno. La situazione che si era creata era bellissima perché nonostante tutto riuscivamo a scherzare, ridere e addirittura ballare con la musica a palla degli altri furgoni oltre quella proveniente dai locali di Terracina.
Passata la notte è inizia tala parte difficile perché con il sole che ti vuol far chiudere gli occhi iniziano le ultime salite, nonché le più difficili. Lasciati ormai alle spalle le Minarde e il Passo Godi me la sono dovuta vedere vedere con altri tre passi che completavano l’attraversamento di cinque parchi nazionali del centro Italia.
L’ultimo, il passo delle Capannelle mi manda in crisi mentale, ma proprio nel momento più difficile mi comunicano che sono quinto a 80km dall’arrivo e la scarica di adrenalina che mi dà questa notizia libera energie che non pensavo di aver conservato e senza pensare più a risparmiare niente vado a tutta verso l’arrivo.
La prima cosa che ho pensato è stata “MAI PIÙ!!!”, ma la mattina dopo già programmavo la prossima. Voglio ringraziare lo staff che ho avuto al seguito composto da Alessandro Grazzini, Silvana Equatori e Luigi Bartemucci, perché hanno a loro modo sofferto insieme a me oltre ad assistermi kilometro dopo kilometro”.
Ovviamente tutta la Redazione, nel ringraziare Andrea per il bel racconto che ci ha inviato, si complimenta con lui e gli augura future grandi imprese.
Nota: Nella foto sotto il percorso della gara.