Se è vero come diceva Don Herold che “…del jazz non se ne ha mai abbastanza… per buona parte va ascoltato due volte!” allora a Cortona siamo un passo avanti e puntiamo a fare TRIS!
Dopo CORTONA JAZZ NIGHT e il concerto di Glenn Ferries del 16 settembre scorso, dopo CORTONA JAZZ CLUB, con i suoi venerdì jazz nei locali del centro storico (che si concluderà il 20 aprile), l’Associazione culturale Mammut punta ad una rassegna di più ampio respiro e lancia la prima edizione del CORTONA JAZZ FESTIVAL.
18 concerti, musicisti internazionali, workshop, e ancora… il gemellaggio con il Conservatorio di Ginevra, la più antica scuola di jazz in Europa, 17 studenti selezionati nei Conservatori, italiani e d’ oltralpe, per vivere un’esperienza di studio a Cortona. Tutto questo e molto altro ancora promette CORTONA JAZZ FESTIVAL, sotto la Direzione Artistica di Giulio Stracciati, che annuncia una cinque giorni di grande musica a Cortona, dal 27 aprile al 1 maggio prossimo.
Cortona risuonerà in ogni angolo dello swing di una musica che viene da lontano e ha conquistato il mondo e che l’ Associazione Mammut si prende il merito di aver riportato a Cortona!
Ma chi sono questi “Mammut” che la passione per la musica jazz ha unito circa un anno fa?
Ce lo facciamo spiegare dal Direttore Esecutivo dell’Associazione, Antonio Massarutto, scultore e designer, friulano di nascita e cortonese di adozione, capobranco di questi preistorici abitanti della Valdichiana.
“L’Associazione Mammut nasce da una comune passione, di un gruppo di amici, per la musica jazz- ci spiega Antonio Massarutto- e l’occasione del concerto di Glenn Ferries, a Cortona, ci ha fatto credere che fosse possibile riproporre ancora il jazz a Cortona. Del resto si tratta di una musica d’ascolto che non richiede grossi spazi e grossi investimenti. Ideale per Cortona, perché a misura di centro storico.”
“Il nome Mammut, che avete scelto per identificare la vostra associazione, è un chiaro richiamo all’ estinzione e di conseguenza fa pensare ad una etichetta di elitè culturale con cui, sembrerebbe, abbiate voluto contraddistinguervi nello scenario locale piuttosto vocato, invece, al “commerciale””.
“ I Mammut sono animali mastodontici, fieri che hanno abitato la Valdichiana nel Quaternario!- precisa Massarutto- Ci affascinano perchè marciano in branco e per le loro dimensioni guardano il mondo da un punto di vista privilegiato, più alto, quindi più completo! Per questo li abbiamo scelti a rappresentarci! Non ci sentiamo affatto estinti anzi il rievocarli sottintende che i mammut stanno tornando dall’era glaciale!”
“La comunità di appassionati a questa musica si sta allargando sul territorio- prosegue Massarutto- a riprova che non siamo “animali in via di estinzione” e il test del CORTONA JAZZ CLUB ha confermato che l’approccio al jazz può rivelare un ritorno, innanzitutto di convivialità, ma anche economico per i commercianti che, negli otto venerdì jazz, hanno visto allungarsi l’apertura dei loro esercizi.”
“La stessa scelta di andare ad occupare, con questi eventi, i periodi cosiddetti morti- spiega Massarutto- conferma il nostro intento di voler contribuire al risveglio della città dal torpore di una bassa stagione troppo lunga, rianimandola, come nel caso del CORTONA JAZZ FESTIVAL, attraverso la residenza artistica di studenti e docenti coinvolti in workshop, oltre che con il richiamo di un pubblico colto e raffinato che ama questo genere musicale e che diventa turista a Cortona, con la scusa del jazz.”
“ A proposito della collaborazione che si apre, attraverso CORTONA JAZZ FESTIVAL, con la Fortezza di Girifalco e con l’associazione ON THE MOVE, ci sembra che Mammut stia ripercorrendo un iter che fu di Antonio Carloni, Nicola Tiezzi & Company quasi dieci anni fa!”
“ Con ON THE MOVE- dice Antonio Massarutto- condividiamo la stessa visione artistica e contemporanea della città. Ci troviamo a muoversi lungo gli stessi percorsi, alla riscoperta dei luoghi più belli di Cortona e portiamo avanti, come loro, una idea di Festival che è musica ma anche didattica. Ci auguriamo, a questo punto, che CORTONA JAZZ FESTIVAL diventi un appuntamento fisso per la città, tra il 25 aprile ed il 1 maggio, come lo è, da ormai 8 edizioni, CORTONAONTHEMOVE, tra luglio e settembre. “
“Promotori di bellezza” così si definiscono quelli di Mammut. Antonio Massarutto, Francesco Salvadori (vicedirettore), Lucia Lamentini (fotografa), Emanuele Petrucci e Gabriele Boscherini (architetti), Daniele Stanganini (marketing manager), Alessio Modrian (musicista), Giacomo Mosconi (videomaker) promettono future incursioni nel mondo dell’arte che non si limiteranno alla sola musica jazz.
“In quanto artisti, amiamo l’arte in ogni sua forma- sottolinea Massarutto- e il bello, a Cortona, può essere fonte di molteplici ispirazioni!” .
Come ogni buona padrona di casa, Cortona aprirà il salotto buono per questo appuntamento di fine aprile con CORTONA JAZZ FESTIVAL ma si lascerà scoprire anche nei suoi angoli meno noti e forse più suggestivi.
Da Piazza della Repubblica a Piazza Signorelli, al Teatro , fin su alla Fortezza di Girifalco, passando per il Chiostro di San Francesco, la chiesa di Sant’Antonio, il Parterre; dal 27 aprile gli appuntamenti con i concerti di CORTONA JAZZ FESTIVAL, nel centro storico, si alterneranno a workshop, presentazioni di libri, incontri tra la musica e le eccellenze del nostro territorio a tavola e nei bicchieri.
Punto informativo del Festival, e bookshop nell’androne di Palazzo Ferretti, come per CORTONAONTHEMOVE!
Al Parterre si chiuderà ufficialmente il Festival.
Proprio lì davanti alla ex Casina dei Tigli dove il jazz si suonava anche nel “ventennio”, in cui l’atteggiamento della censura verso il “ritmo sincopato” di esportazione passava da posizioni di condanna estrema della “musica negroide” (così la definivano!) a periodi in cui veniva regolarmente trasmessa dalla EIAR, fermo restando l’incoraggiamento di composizioni “gez” italiane, approvato dagli organi di Propaganda!
Correva l’anno XI dell’Era Fascista quando a Cortona, dal 28 maggio al 30 settembre, tutti i giovedì, si apriva la pista da ballo ed il jazz accompagnava le serate della bella stagione.
Lo testimonia il prezioso manifesto datato 1933, proprietà di un collezionista cortonese, che riproponiamo per i più curiosi.
85 anni dopo, ripartiamo da quel Manifesto pubblicitario, la grafica è 3.0 ma lo spirito è lo stesso!