Tra la fine del 2017 e l’inizio del nuovo anno Cortona è stata letteralmente investita da una pioggia di milioni. Prima il contributo regionale per il nuovo polo scolastico di Camucia (2 milioni, cioè la metà esatta dell’investimento previsto), poi il finanziamento governativo di ben 1.650.000 € per il progetto di recupero della Fortezza del Girifalco.
A fronte di queste notizie indubbiamente positive, il Partito Democratico cortonese si è improvvisamente ricordato che anche “Liberi e Uguali” fa parte della maggioranza (cosa che, in verità, non gli accade molto spesso) e ci ha richiesto di esprimere pubblicamente la nostra posizione in materia. Noi raccogliamo l’invito, avvertendo però che lo faremo a modo nostro, sottolineando con eguale attenzione sia le luci che le ombre di queste due operazioni.
Cominciamo dalla questione Fortezza, rispetto alla quale ci preme fare le nostre più vive congratulazioni a Nicola Tiezzi, all’architetto Lorenza Carlini e a tutto lo staff dell’Associazione Cortona On The Move che ha redatto il progetto e ha inseguito un sogno che sembrava impossibile con testarda determinazione fino alla vittoria finale. Complimenti doverosi anche al Sindaco e alla Giunta di Cortona che, sulla base di un percorso ideato e tracciato dalle Amministrazioni precedenti, hanno avuto il pregio indiscutibile di affidare la gestione di un così importante monumento a quella stessa associazione e di non ostacolarne l’attività e i programmi (talvolta anche il non fare diventa un merito oggettivo).
Peccato però per la brutta caduta di stile operata nella conferenza stampa di presentazione. Sarebbe stato meglio infatti se si fosse evitato di fare intervenire l’On. Donati, consentendogli di operare un goffo e plateale tentativo di strumentalizzazione elettorale dell’avvenimento. D’altra parte conoscere il galateo istituzionale non è da tutti, così come non è da tutti comprendere la differenza sottile che esiste tra chi rappresenta un partito e chi invece dovrebbe rappresentare tutti i cittadini.
E ora passiamo all’altra bella notizia, il finanziamento del polo scolastico di Camucia che arriva giusto sul filo di lana del mandato comunale, a poco più di un anno dalla sua fine. In questo caso il primo ringraziamento deve andare agli uffici del Comune di Cortona che hanno lavorato ventre a terra per ottenere un risultato che è in primo luogo il riconoscimento della loro perizia e abnegazione. È giusto però tributare un plauso anche all’Amministrazione Comunale che ha avuto il merito innegabile di crederci fino in fondo.
Certo, se in passato si fosse tenuto un atteggiamento meno ondivago, evitando di baloccarsi a lungo con ipotesi bislacche di una nuova collocazione dell’edificio scolastico (chi non ricorda il Consiglio Comunale aperto in cui si parlò di ubicarlo nientemeno che nei pressi della Coop?) e se non si fossero impiegate ingenti risorse per comprare la scuola di Fratta che il Comune aveva già in affitto da decine di anni, insomma se si fosse perso meno tempo e denaro, forse questo risultato si sarebbe potuto ottenere prima e oggi potremmo avere la ragionevole certezza di vedere finire i lavori in tempo per le prossime elezioni. Questa certezza invece purtroppo non ce l’abbiamo.
Infatti, come si è già detto, il contributo regionale copre solo la metà della spesa prevista. Altri fondi di bilancio (1.200.000 € per la precisione) sono stati accantonati in precedenza e sono disponibili. Resta il dubbio sull’ultima tranche di finanziamento, quegli 800.000 € provenienti in teoria dalla vendita della vecchia scuola di Via Zampagni che, visto lo stato ormai comatoso del settore immobiliare in Italia, non si può affatto dare per scontata e anzi rappresenta il vero punto debole dell’intera operazione. Se poi consideriamo le infinite variabili sui tempi di affidamento dei lavori e i possibili ricorsi che sono quasi la regola nel nostro Paese, c’è di che essere seriamente preoccupati.
In conclusione, se da una parte riteniamo doveroso sottolineare che un passo avanti importante nella giusta direzione è stato effettuato, dall’altra ci sembra opportuno chiedere sommessamente che vengano abbandonati i vuoti toni trionfalistici di queste ore, ammettendo con onestà intellettuale che c’è ancora molta strada da compiere prima di arrivare al traguardo finale.