Come avevamo preannunciato Siena e Grosseto, province toscane date “a rischio” secondo le prime indiscrezioni filtrate ieri, sono salve. Entrambe infatti, pur non soddisfacendo il requisito minimo per quanto riguarda la popolazione (almeno 300mila abitanti) riescono a soddisfare quello della superficie inserito in seconda battuta da Governo. Il risparmio che deriverà dall’operazione (che significa scomparsa di 29 province dal 2014, o prima, in base alla scadenza del mandato elettorale) è calcolato da alcuni fonti in circa 2.5 miliardi di euro. La notizia, dopo qualche ora passata fra battute scherzose e ironia, si è diffusa ieri sera, con ovvio sollievo di chi iniziava a diventare preda del campanilismo.
In particolare il problema più che fra Siena e Arezzo era fra Siena e Grosseto, città storicamente “rivali”. Ad Arezzo comunque, per qualche ora, si sono sprecate le battute ironiche di tanti, anche attraverso Facebook. Ma poi è tutto rientrato. Come ha detto scherzosamente Anna Meacci ieri sera alla Festa PD di Siena, in un dibattito con Rosy Bindi,”Niente Butteri maremmani al Palio di Siena“. E, aggiungiamo noi, niente Saracino in Piazza del Campo