Oggi è venerdì – oserei dire finalmente – ma non un venerdì qualunque. Probabilmente solo se avessi vissuto le ultime due settimane in isolamento forzato in una baita sopra i 5.000 metri in compagnia solo dei lupi ululanti, sarei ignara di che giorno sia oggi!
Insomma è arrivato il tanto agognato Black Friday, ennesima esportazione statunitense degli ultimi anni per incentivare gli acquisti, come gentilmente mi ricordano le icone del mio smartphone che lampeggiano da stanotte. Lampeggia, di un bel colore rosso vivo, anche il mio account bancario e non per empatia.
Il prossimo anno, di questo passo, dopo l’oramai globalizzato Trick or Treat di Halloween, probabilmente festeggeremo tutti il Thanksgiving ringraziando davanti a un tacchino, patate dolci e pane di mais i cari Nativi Americani per averci insegnato come fare il raccolto.
Lungi da me criticare l’acquisizione dei Mores Altrui, dal momento che ogni anno festeggio qualsiasi festa internazionale che preveda lo scambio di dolci e abbuffate in compagnia, ma per la mia mente storica l’unico giorno, targato Usa, di colore nero rimane il 24 ottobre 1929, il giovedì nero di Wall Street.
Una cosa è certa: il Black Friday funziona. La frenesia degli acquisti, stimolata da sconti decisamente allettanti in prossimità delle feste natalizie, è un richiamo difficile da non assecondare, a meno che come Ulisse davanti alle Sirene, non ci si faccia legare all’albero maestro di una nave – va bene anche la trave o il muro portante in casa propria – o come la protagonista del film di “I love Shopping”non si congeli nel freezer l’unica carta di credito ancora carica. Vedi: https://www.youtube.com/watch?
La logica su cui si fa leva e che ripeto FUNZIONA è quella relativa alla velocità dei nostri Tempi: quella del Mai arrivare per secondi, quella del Treno che non ripassa, quella dell’ Ogni lasciata è persa; la paura costante che l’occasione perduta non ritorni più. Dagli acquisti all’anima gemella, dall’opportunità di lavoro all’iscrizione universitaria siamo inondati di scadenze, di conti alla rovescia che ci fanno correre alla ricerca di un qualcosa che potrebbe non arrivare, o che ci potrebbe non interessare, ma di fronte al quale dobbiamo essere sempre pronti per non rischiare che qualcun altro se ne appropri, lasciandoci a mani vuote ad aspettare invano la staffetta acquistata a prezzo scontato dal dito più veloce.
Il mondo delle mille opportunità che ci avevano promesso, in realtà sembra diventato il mondo dell’UNICA opportunità, a cui tutti ambiscono e che premia i più veloci, non i migliori, ma solo i più veloci. La logica frenetica del consumismo ha invaso tutti gli aspetti della nostra vita, lasciandoci con la sensazione costante di aver perso occasioni importanti tutti i giorni perché impegnati a fare altro, quando in realtà l’unica cosa che probabilmente abbiamo perso è solo il nostro presente, il nostro Tempo, unica cosa davvero preziosa e che non torna una seconda volta.
Quindi Keep Calm se perdete l’offerta del giorno su Amazon, domani è sabato e l’unica cosa che spero è che sia un Yellow Saturday. Tradotto: spero ci sia il sole!