Fra qualche giorno, verso la fine del mese, gli studenti delle Università americane, come le rondini agli inizi dell’autunno prenderanno il volo per ritornare verso i loro paesi di provenienza.
In attesa del prossimo arrivo previsto per il gennaio 2018, si conclude così il 28° anno accademico che nel complesso ha visto in questi anni oltre diecimila studenti provenienti dalle Università del Texas, della California, del Colorado , della Virginia, del Kansas, del Tennessee e Nord Carolina, di Dubai ed infine di Pechino.
Scopo dei programmi attivati da queste Università è quello di favorire attività di studio e di ricerca in Italia e di permettere agli studenti di partecipare ad esperienze non altrimenti possibili nei loro paesi di origine.
Il patrimonio storico-artistico e scientifico messo a disposizione degli insegnanti e studenti ha costituito in questi decenni una fitta rete culturale attorno alle più importanti branche delle varie discipline ed un grande bacino di utenza al quale hanno potuto attingere con facilità.
Il programma del Santa Chiara Study Center rappresenta infatti un “unicum”nei programmi delle Università straniere presenti in Italia e ciò per le potenzialità interdisciplinari e per la connotazione stessa delle singole realtà che offre a sostegno delle attività di ricerca e di studio operanti in seno ai programmi propri dei singoli atenei e delle varie discipline affrontate.
E’ da non sottovalutare inoltre l’obiettivo di integrare le culture di provenienza con la cultura castiglionese ed italiana attraverso proposte di percorsi che, partendo dai beni naturalistici di questo territorio, portino a raggiungere la conoscenza del centro urbano di Castiglion Fiorentino e di altri centri maggiori (Venezia, Firenze, Roma) artisticamente ed urbanisticamente pregevoli e delle opere d’arte in loro presenti, fino ad arrivare alla conoscenza e degustazione della eccellente varietà gastronomica che l’Italia generosamente offre.
Se la temporanea assenza degli studenti stranieri mette un po’ di tristezza va tuttavia sottolineato che essi, partendo, rappresentano un ottimo veicolo per la conoscenza, nei loro luoghi di provenienza, di questo lembo di Toscana e dei suoi beni culturali che sono il precipitato della storia. Storia che, in modo esclusivo, ha così plasmato questa popolazione e questa gente dimostrando a questa gioventù che per qualche mese ha vissuto con noi, che è preferibile far leva per una migliore qualità della vita più sulla unicità piuttosto che sull’omologazione.
In questi anni si sono registrati frequenti e numerosi ritorni, magari con mogli e figli al seguito, di studenti e ciò sta a dimostrare la validità dei programmi a suo tempo proposti ed attuati e della “ formula” che ne ha consentito e ne consentirà, anche per il futuro, la continuità.