Sulla sentenza, che ha scagionato completamente gli ex Amministratori castiglionesi Paolo Brandi ed Enrico Cesarini dalle pesanti accuse collegate al dissesto del comune si è scatenato un coro di voci ignobili.
Come ha detto giustamente, con tardivo ravvedimento, il sindaco Agnelli “le sentenze non si commentano”. Invece in queste ore avviene l’esatto contrario. Oltre alle usuali accuse nei confronti della magistratura del tipo “toghe rosse”, giustizia politica ecc., dobbiamo registrare anche i toni ben più gravi di chi dice “tocca a noi fare giustizia: rompiamogli le ossa e distruggiamogli le auto.”
Queste affermazioni deliranti sono figlie di un clima cupo che si è creato a Castiglioni dove l’attuale maggioranza di destra ha fagocitato i peggiori estremismi. Ma al di là delle prese di posizione dei singoli quello che ci interessa sono i commenti delle forze politiche.
“Libera Castiglioni”, la lista che sostiene l’attuale giunta, non ha perso occasione per dire la sua. Il sunto del ragionamento è che la giustizia penale non ha fatto il suo lavoro e toccherà alla giustizia amministrativa darsi da fare.
Dal loro comunicato traspare la rabbia di chi, avendo puntato tutto sullo scandalismo, oggi si ritrova con un pugno di mosche in mano. Noi non ci dimentichiamo che il sindaco Agnelli al termine delle riunioni elettorali saliva sopra il tavolo come un ballerino di flamenco urlando a squarciagola “Dopo il dissesto arriverà il processo, dopo le elezioni arriveranno le prigioni”.
Noi invitiamo “Libera Castiglioni” a darsi, come si dice, una regolata: pensino per esempio alla svendita dei beni del Serristori, 210 ettari di boschi dati via per 190.000 euro, quella è una vergogna che è sotto esame della Corte dei Conti. Pensino come risponderà il Sindaco Agnelli quando sarà chiamato a spiegare le cose poco chiare che ha combinato nel corso di questi tre anni. La prossima settimana diremo per intero la nostra e vedremo se il sindaco avrà ancora voglia di andare a Roma ad autoincensarsi nei convegni di Forza Italia presentandosi come il salvatore di Castiglioni.
A Giuseppe Mazzoli, sedicente comunista rivoluzionario, e che oggi sbraita contro la “giustizia borghese” rammentiamo che i tempi della ghigliottina e delle fucilazioni sono finiti. Anche lui è uno di quelli, e ne conserviamo la memoria, che metteva manifesti che parlavano di furti e chiedevano la gogna per gli amministratori del centro sinistra. Invece di urlare si faccia un esame di coscienza e dica ai suoi elettori cosa ha combinato in questi tre anni. Ve lo diciamo noi: non ha fatto niente, è stato la stampella della destra con l’unico obiettivo di sparare addosso al PD. Abbia l’umiltà di dire “ho sbagliato” ma lui, come altri non lo faranno, perché mentre è facile denigrare le persone è più difficile ammettere di essere stati in torto.
UNIONE COMUNALE DEL PARTITO DEMOCRATICO DI CASTIGLION FIORENTINO