Grande partecipazione di pubblico al Museo Civico – Pinacoteca Crociani di Montepulciano per l’inaugurazione della mostra “Terrae” che raccoglie le opere del pittore Sandro Santarelli e della scultrice Claudia Chianucci.
La rassegna, a cura di Roberto Longi, Direttore del museo poliziano, rimarrà aperta fino al 30 aprile 2018 e presenta una singolare “appendice” nella bottaia storica della Vecchia Cantina di Montepulciano che, per festeggiare i suoi ottanta anni di storia, ha aderito all’iniziativa, creando sul territorio un ulteriore legame tra arte e Vino Nobile.
Insieme agli artisti ed al curatore, ad inaugurare la mostra è intervenuto anche il Sindaco Andrea Rossi che ha lodato la vivacità culturale del Museo Civico, sempre pronto ad abbracciare nuovi progetti di qualità che esaltino e valorizzino il patrimonio già custodito, ed ha elogiato il lavoro della Pro Loco, che gestisce la biglietteria e garantisce l’apertura al pubblico delle sale espositive.
“Siamo poi particolarmente orgogliosi di aver aperto le nostre porte a due giovani artisti” ha sottolineato il Sindaco “aprendo una sorta di dialogo tra le collezioni storiche del museo ed una contemporaneità interpretata con la freschezza dell’età ma con grande rigore artistico”.
La mostra è frutto della ricerca artistica di Sandro Santarelli e di Claudia Chianucci che da oltre dieci anni indagano il territorio, la storia e la cultura dei luoghi che vivono.
Il lavoro proposto dai due autori, che si contraddistingue per un sapiente uso delle materie, siano esse le terre naturali usate da Santarelli per i suoi dipinti, siano il marmo, il legno, la pietra o l’alabastro, nonché i metalli delle opere di oreficeria, usati dalla Chianucci, aspira a trasmettere al visitatore la suggestione della sospensione nel tempo; un tempo in cui tutte le epoche tornano ad essere presenti.
“Il frutto della loro ricerca – ha commentato il Direttore Roberto Longi – dà quindi vita ad un’interessante e coinvolgente dialogo con le collezioni permanenti del Museo di Montepulciano che custodisce opere che vanno dall’arte etrusca alla prima metà dell’Ottocento, ma che è privo di opere relative alla contemporaneità”.
Il titolo “Terrae” vuole invece esprimere la costante relazione tra i due artisti e la terra toscana. “Questa realtà – hanno spiegato Chianucci e Santarelli – è da sempre ispiratrice della nostra vena creativa così come lo è stata (ed è) per le più alte manifestazioni della nostra cultura, sia che esse trovino poi forma compiuta nelle più canoniche arti figurative o nelle massime espressioni delle arti decorative e applicate, sia che esse gettino fertili semi nel mondo della musica o della poesia”.
“D’altra parte da un virtuoso e sapiente uso della terra, dai suoi frutti, risultato dell’ancestrale lavoro agricolo, e dalle loro conseguenti abili lavorazioni pervengono quelle che oggi sono le ben riconosciute e valorizzate tradizioni dell’arte culinaria toscana”.