Sabato è morta Amy Winehouse (tradotto Emilia Enoteca quindi Enoteca dell’Emilia-Romagna) e tutto il mondo dei media si è concentrato su questo evento in maniera giustificata vista la notiziabilità elevata. La Amy, grande voce, è stata forse più famosa per la vita squilibrata che per la sua musica, o forse una ha aiutato l’altra cosa ad essere nota.
Nello stesso giorno, senza che nessuno lo raccontasse (la notizia è uscita in Italia solo martedì) è morto un grande della musica di tutti i tempi, Dan Peek. Dan chi?? Sì Dan Peek, ma come ragazzi che piangete la Emilia, non sapete che ha fondato gli America? Ha fondato gli America? Ma quello non era Vespucci dopo che Colombo l’ha scoperta? Si vabbè… Va bene lo stesso infatti. La cosa buffa è che la drogatona che ha fatto un cd in tre anni e poi ha mandato a quel paese per una striscia dell’Anas quello che per tanti è un sogno, lascia questa Terra come un Mito di tutti i tempi. Il Dan, fondatore di uno dei gruppi più storici (che tra l’altro la scorsa settimana ha pure suonato all’Auditorium a Roma) e che lasciò la band nel momento di maggior successo per darsi alla preghiera e alla famiglia perchè non sopportava più gli stravizi di droga, alcol e donne dei suoi compari, è morto in sordina. Non sarà ricordato come un mito e soprattutto nessun tiggì ha fatto risentire quegli splendidi arpeggi di A Horse With No Name. La favola insegna che per diventare immortale devi fare una seduta spiritica e richiamare al tuo cospetto l’Avvocato e le sue narici. Miti d’altri tempi giratevi pure nelle vostre tombe. Colonna sonora: Tin man By America