Caro Sindaco… Forse non ti conviene fare il Sindaco, pensaci bene. Per uno stipendio di poco superiore a quello di un operaio specializzato, anche più basso se si è sforato qualche volta il temibilissimo “Patto di stabilità“, dovrai lavorare potenzialmente 24h su 24, anche il sabato e la domenica. Ma per la gente il tuo non sarà mai un lavoro. Il lavoro, per loro, è un’altra cosa. Rappresenterai una comunità, quindi dovrai sempre e comunque darti un tono (addio mezze ubriacature alle cene con gli amici, addio vite private un po’ lascive) e sarai incaricato di difendere i tuoi cittadini di fronte ad ogni possibile pericolo e difficoltà. Per loro dovrai essere una specie di super-eroe. Un superman, ma senza mai poterti togliere la giacca e cravatta
Tutti ti chiederanno qualcosa: in primis i cittadini, razza così variegata e imprevedibile che non potrai mai e poi mai imparare a conoscere e prevedere del tutto, ma anche e soprattutto gli oppositori politici che poi qualunque cosa tu farai non saranno d’accordo e continueranno a dirti che non hai fatto niente. E dovrai accontentarti di quello, perchè peggio sarebbe (come a volte capita) se ti dicessero che hai fatto male o addirittura non ti sei comportato onestamente.
Ricorda poi che buona parte di coloro che chiederanno cose, qualora tu gliele darai, te ne chiederanno poi altre ancora. E non saranno del tutto contenti comunque.
Ti busseranno alla porta dell’ufficio, chiederanno appuntamenti, telefoneranno a ogni ora, e adesso dovrai anche sopportarli su Facebook perchè dovrai per forza essere un Sindaco dell’era 2.0.
Dovrai discutere con il tuo ufficio stampa cercando di trasmettergli quello che vorresti dire. Spesso lui non ti capirà. Sarai poi tormentato dai giornalisti, che ti telefoneranno con le domande e richieste più assurde e poi, dopo che gli avrai spiegato tutto in 13 lingue diverse, sbaglieranno comunque il titolo dell’articolo. Finirai la tua voce in interviste-fotocopia con le emittenti televisive, tant’è che a un certo punto chiederai, in caso di evento ripetuto ogni anno, che ri-utilizzino l’intervista dell’anno prima.
E poi le sagre, le cene, le inaugurazioni. Intorno a te troverai centinaia e centinaia di persone che vogliono fare festa. E tu sarai l’ospite più atteso (a meno che non ci sia una qualche bella donna). Ogni volta dovrai mangiare come se tu fossi a cena dalla suocera, e sorridere. Pesavi 80 chili? A fine mandato, se lo finirai, ne peserai almeno 95.
Se non sarai in qualche sagra dovrai passare le tue serate a fare riunioni, cercando di tenere insieme i pezzi della “squadra” che dovrebbe aiutarti a lavorare e collaborare con te. Ma ci sarà sempre e comunque una scheggia impazzita. Un assessore, un consigliere, un dirigente del tuo partito. Qualcosa di storto ci sarà sempre e non potrai mai mettere tutti d’accordo.
Intanto tua moglie ti lascerà. Oppure resterà con te, ma metterà un velo nero perchè gli sembrerà di essere vedova.
Avrai dei grossi problemi nel fidarti di chi ti circonda, visto che spesso già l’hai trovato lì e non ha una gran nomea, ma tu non potrai mandarlo via e allora vorrai controllare tutto te, ma il tempo e l’energia non ti basterà mai.
Tutt’intorno avrai colleghi Sindaci impegnati a magnificare le loro imprese. “No, ma io su quella cosa ho fatto così…” e tu ti sentirai da meno, e ti dispiacerà renderti conto che non riesci a essere quel super-eroe che tutti vorrebbero.
Ogni anno scoprirai di avere a disposizione meno soldi dell’anno prima, ma con quei soldi dovrai fare più cose, perchè sennò diranno che non sei capace a fare niente, che il tuo è stato un quinquennio spento. Ti renderai conto che senza servizi sociali, senza soldi alla cultura, senza strade asfaltate, senza nettezza urbana, senza opere pubbliche il tuo comune comincerà a stare male. La tua unica via d’uscita sarà aumentare qualche tariffa comunale, ma non lo potrai fare perchè non puoi mica gravare sulle famiglie e sulle aziende in un momento così di crisi. E quindi non potrai fare nulla, ma dovrai far comunque finta di far qualcosa.
Da Roma, intanto, arriveranno solo brutte notizie. Lo spreco per loro, sarai te. Tu penserai il contrario, te la prenderai, urlerai il tuo dolore, ma sarai sempre un povero Sindaco che conta poco o niente. E loro ti taglieranno i soldi, e verranno a controllare i tuoi bilanci, sempre più incazzati. A quel punto, non avendo via d’uscita, ti abbandonerai ai sogni. Roma, il parlamento, i benefit, i vitalizi, la poltrona in pelle umana da gran farabut lup man.
E quando sarai lì lì per finire in quella lista (chiusa) di nomi destinati a entrare in quel paradiso presunto ti ritroverai scavalcato da un qualche microcefalico consigliere, che so, provinciale, o di circoscrizione, o di comunità montana. A volte donna, perchè sai, le quote rosa…
Buon lavoro, caro Sindaco…