Raccolta porta a porta: i nuovi servizi attivati da Sei Toscana partono con il piede giusto
Sono partiti con il piede giusto i nuovi servizi di raccolta domiciliare (porta a porta e di prossimità) che Sei Toscana, in accordo con le Amministrazioni comunali e Ato Toscana Sud, ha attivato sul territorio in questi ultimi mesi. Dopo le attivazioni che, fra la fine del 2016 e i primi mesi di quest’anno, hanno interessato i comuni di Asciano, Lucignano, Pienza, Rapolano Terme e Torrita di Siena, nelle ultime settimane altri cinque comuni dell’Ato Toscana Sud hanno attivato o esteso il servizio di raccolta porta a porta. Due in provincia di Arezzo: Castiglion Fiorentino e Cortona; due in provincia di Grosseto: Castell’Azzara e Montieri e uno nel territorio senese: Chianciano Terme. A questi si aggiungeranno, entro la fine dell’anno, altri sei comuni (Capolona, Chiusi, Foiano della Chiana, Follonica, Gavorrano e Subbiano) che attiveranno o estenderanno nel proprio territorio la raccolta domiciliare. Come sempre, tutte le attivazioni sono state precedute da un’intensa e capillare attività di comunicazione promossa dal gestore insieme alle diverse amministrazioni locali, rivolta sia ai cittadini che alle utenze commerciali per dar modo a tutti di iniziare i nuovi servizi di raccolta con una coscienza più piena delle nuove modalità di conferimento dei propri rifiuti. Oltre agli incontri pubblici che sono stati promossi nelle città, nei paesi e nelle frazioni interessati dai nuovi servizi, sono stati distribuiti assieme ai kit per differenziare (mastelli e sacchi di diverso colore a seconda della tipologia di rifiuto da intercettare) anche i pieghevoli informativi con tutte le info utili al cittadino ed alle attività commerciali. Nonostante si registrino dati confortanti, non c’è però da abbassare la guarda e l’impegno dei cittadini nell’effettuare una corretta raccolta differenziata non deve cessare. Per effettuare una corretta raccolta differenziata e per raggiungere gli obiettivi prefissati sia in termini di quantità che di qualità dei materiali intercettati, è necessario che ognuno segua attentamente le indicazioni riportate nei materiali informativi. Attenzione dovrà essere messa anche nell’arginare alcuni comportamenti non corretti che talvolta vengono riscontrati, come gli abbandoni di sacchi nelle postazioni di cassonetti o ai bidoni stradali di prossimità. Per tutte le informazioni sui servizi di raccolta è sempre possibile rivolgersi al numero verde di Sei Toscana, 800127484, o visitare il sito internet www.seitoscana.it.
La Toscana fra le regioni più virtuose nella raccolta della carta
Presentato il 22° Rapporto Annuale di Comieco, il Consorzio Nazionale Recupero e Riciclo degli imballaggi a base cellulosica, sulla raccolta differenziata di carta e cartone. Nel 2016 sono state oltre 3.2 milioni le tonnellate raccolte nel Italia, con un incremento di oltre il 3% rispetto al 2015. La media nazionale di raccolta pro-capite supera i 53 kg/ab con più di 100mila tonnellate di rifiuti cellulosici “evitati” alle discariche. Una crescita importante che rivela segnali ancor più interessanti se si analizzano i dati delle tre macro aree italiane: Nord, Centro e Sud infatti tornano a registrare tutte valori positivi. A spingere la ripresa è soprattutto il Centro con 65,6 kg per abitante raccolti e un +3%, grazie soprattutto alle performance della Toscana che riesce a intercettare 278.523 tonnellate nel 2016, con oltre 4mila tonnellate in più rispetto all’anno precedente. La media di raccolta annua per abitante in Toscana schizza a 73,7 kg, piazzando la regione fra le più virtuose in Italia, dietro solo a Emilia Romagna (86,4 kg\abitante), Trentino Alto Adige (80,4) e Valle d’Aosta (75,9). A contribuire in modo significativo ai numeri positivi della regione concorrono anche i 105 dell’Ato Toscana Sud dove il servizio di raccolta viene effettuato quotidianamente da Sei Toscana. Nel territorio gestito, sono prevalentemente due le modalità di raccolta: tramite cassonetto stradale o bidone di prossimità (di colore bianco) oppure, nelle zone servite dal “porta a porta”, attraverso il conferimento in sacchi o mastelli e il successivo ritiro secondo il calendario specifico del Comune. Una volta raccolti, carta e cartone sono trasportati negli impianti di selezione e, successivamente, nelle aziende specializzate nel loro riciclo.
Come risparmiare energia? Ce lo insegnano i gatti!
Spopolano su Instagram e macinano milioni di visualizzazioni su YouTube. I talenti dei gatti, però, vanno ben oltre la popolarità che hanno conquistato sul web. Un esempio? Possono insegnarci come risparmiare energia. Questo, almeno, è quanto credono possa succedere i ricercatori dell’Università Politecnica di Catalogna.
Un team di scienziati, nell’ambito di un progetto nato con l’obbiettivo di spiegare alle famiglie come vivere in modo più sostenibile, ha sviluppato un videogioco chiamato EnergyCat: La casa di domani che funziona così: per avanzare al livello successivo, i giocatori devono completare con successo delle missioni legate all’efficienza energetica. Per essere premiati, basta ricordarsi di compiere azioni semplici come spegnere le luci.
Il risultato atteso è che in questo modo i partecipanti potranno assimilare nozioni sul proprio consumo energetico, sul comfort e sul costo finanziario delle loro azioni.
Il momento del gioco, inoltre, si trasforma nell’occasione perfetta per ricevere informazioni e consulenza su temi come la scelta di un forno a basso consumo energetico. L’applicazione presenta anche sfide specifiche a seconda dei diversi periodi dell’anno. Sotto Natale, per esempio, stimola i giocatori a risparmiare sulla bolletta decorando il proprio albero con lampadine a basso consumo energetico.
I giocatori possono anche entrare in competizione con i vicini di casa e condividere i punteggi di consumo sui social media. Le famiglie partecipanti non sono tenute a giocare ogni giorno, né è previsto un obbligo di interazione minima quotidiana. I progressi, qualunque essi siano vengono monitorati e misurati attraverso dei sensori intelligenti.
Al momento il progetto ha coinvolto circa 550 persone, scelte tra gli abitanti della città britannica di Plymouth. I cittadini prescelti sono stati chiamati a rispondere a dei sondaggi sui propri consumi energetici. I consumi della metà della cittadinanza che non partecipa al gioco saranno comunque monitorati in modo che, alla fine, sia possibile fare un confronto e valutare se il gioco contribuisca concretamente a dei risparmi effettivi. Lo studio proseguirà fino alla fine dell’anno e, a partire da gennaio 2018, il team sarà in grado di cominciare ad analizzare il set completo di dati raccolti.
Il successo del Car Sharing le statistiche e i vantaggi
Beni: sempre meno di proprietà e sempre più condivisi. Questa tendenza, negli ultimi anni, sta guadagnando terreno diffondendosi a vari aspetti della nostra quotidianità: libri di scuola, case e automobili. Quello della mobilità è uno dei settori in cui la sharing economy sta riscuotendo maggiore successo. Lo confermano i numeri diffusi dalle ultime statistiche di settore, compresi quelli raccolti e recentemente pubblicati da dall’Aniasa (Associazione Nazionale Industria dell’Autonoleggio e Servizi Automobilistici di Confindustria).
Nel 2016, gli iscritti, ai vari programmi di car sharing nel nostro Paese hanno superato la soglia del milione, con un aumento del 70%rispetto all’anno precedente.
Il car sharing è un servizio pubblico a pagamento che consiste nell’utilizzo di un’automobile in condivisione per uso individuale o famigliare. Il funzionamento è semplice. Solitamente si prenota con un anticipo, anche minimo, poi si sceglie il veicolo e lo si preleva in uno dei parcheggi preposti. Infine si riconsegna nel medesimo posto, pagando il corrispettivo per tempo e consumo effettivi. La prenotazione avviene tramite internet, tramite un’apposita applicazione per smartphone.
Gli automobilisti più inclini a utilizzare questo tipo di servizio sono quelli delle grandi città. A farla da padrone, infatti, sono stati i noleggi effettuati a Roma e Milano. Il volume d’affari, d’altra parte, è in netta crescita anche in centri più piccoli, come Torino e Firenze. Ad usufruire dei servizi di car sharing sono soprattutto gli uomini dall’età media di 38 anni, che vivono nel cuore o in zone semi-centrali dei capoluoghi italiani e si spostano soprattutto per ragioni lavorative utilizzando il servizio all’incirca una volta alla settimana. Per evitare eventuali disservizi, gli utenti preferiscono non affidarsi ad un unico operatore ma abbonarsi a due o più programmi, in modo da scongiurare il rischio di restare a piedi.
Il successo di questa tendenza si spiega grazie all’evidente vantaggio dal punto di vista ambientale. Il car sharing, infatti, genera una significativa diminuzione delle auto in circolazione e quindi dell’inquinamento. Gli studi di settore rivelano che per ogni due vetture condivise ce ne sono nove private in meno che viaggiano sulle strade.
Inoltre, il car sharing comporta inoltre una drastica diminuzione dei costi che derivano dalla proprietà di un’auto: da quelli di manutenzione alle tasse, fino al pedaggio per il parcheggio. Infine, ci sono le ragioni legate alla sicurezza: le automobili del car sharing sono, nella maggior parte dei casi, efficienti, pulite e sottoposte regolarmente a una serie di controlli.
DALLA CO2 NASCONO LE…………
“Dai diamanti non nasce niente – diceva il mai troppo compianto Fabrizio De Andre – dal letame nascono i fior”. E chissà che non sia stato il cantautore genovese ad ispirare, nel 2003, i fondatori di Climeworks Christoph Gebald and Jan Wurzbacher, quando ancora studenti universitari al politecnico di Zurigo, hanno immaginato un sistema potenzialmente rivoluzionario.
Parliamo di una tecnologia che, nell’impianto appena inaugurato non lontano da Zurigo, ha creato una filiera che è l’eldorado di ogni ambientalista: anidride carbonica aspirata dall’atmosfera, trasformata poi in fertilizzante usato per coltivazioni di pomodoro e zucchine.
Un’invenzione a emissioni negative, come amano dire i fondatori, che potrebbe mandare in soffitta il concetto stesso di sostenibilità, con il suo codazzo di accordi, dibattiti, e spregiudicati negazionismi sul cambiamento climatico.
“La nostra visione – spiega uno dei due fondatori di Climeworks Jan Wurzbacher – è sempre stata quella di impattare su uno dei più gravi problemi della specie umana: il riscaldamento globale. Partendo da pochi milligrammi di Co2 al giorno, siamo riusciti a “scalare” il sistema arrivando ad una dimensione che ci permette di commercializzare la Co2 raccolta e impiegarla come fertilizzante”.
Lo stabilimento di Climeworks, inaugurato nello scorso maggio, è costruito attorno ad una struttura modulare (quindi espandibile in scala) in grado di catturare 900 tonnellate di Co2 all’anno, mandandole direttamente a una vicina serra, che utilizza l’anidride carbonica catturata per fertilizzare una coltivazione di zucchine e pomodori. Uno sviluppo – quello di Climeworks – partito nel 2009, quando i fondatori svilupparono in un anonimo laboratorio della loro università il primo prototipo di quello che poi sarebbe diventato lo stabilimento appena inaugurato.
Il processo dietro il miracolo di Climeworks è relativamente semplice. Enormi ventole spingono aria verso dei filtri, che riescono a catturare attraverso un processo chimico l’anidride carbonica. Una volta che il filtro è saturo, viene trattato con un processo termico (alimentato grazie a un vicino termovalorizzatore) che isola l’anidride carbonica e la rende pronta ad essere trasportata. Una tubatura sotterranea di 400 metri fa il resto, portando la Co2 fin sotto la serra.
“Grazie all’anidride ottenuta dal processo – spiega Fritz Meier, responsabile dell’azienda che gestisce la serra – le piante crescono più forti e grandi, e riusciamo a migliorare i raccolti anche del 20-30%”.
I possibili sbocchi commerciali per il “business” dell’anidride carbonica sono – come spiega Wurzbacher – molteplici: “si può vendere nei mercati emergenti, nell’industria del food&beverage, può essere usata per produrre materiali sintetici rinnovabili o può essere stoccata nel terreno”.
La commercializzazione come motore di un business che fa del bene all’ambiente certo, ma con una visione chiara e ambiziosissima: “Ci siamo dati l’obiettivo – chiosa Wurzbacher – di catturare l’1% delle emissioni di Co2 entro il 2025. Un obiettivo largamente alla portata, già con la tecnologia attuale”.
DALLE REGIONI:
Veneto, utilizzo agronomico effluenti: il 16/8/2017 apre registro concimazioni
Il 16 agosto 2017 la Regione Veneto apre il Registro concimazioni e annotazione interventi già effettuati per i soggetti tenuti alla predisposizione del Piano di utilizzazione agronomica degli effluenti di allevamento (Pua).
Acque, senza attenuanti lo scarico non autorizzato
Lo scarico di acque reflue senza autorizzazione ex articolo 137, comma 1, Dlgs 152/2006 non beneficia della circostanza attenuante del reato costituita dal danno patrimoniale di speciale tenuità.
Basilicata, corrette norme utilizzazione agronomica digestato
Rimodulazione in Basilicata sull’utilizzazione agronomica del digestato; in particolare, le aziende che utilizzano azoto (tra 3000-6000 kg/annui) devono presentare il Piano di utilizzazione agronomico semplificato.
Sicilia, nuove regole per monitoraggio acque destinate a consumo umano
La Regione Sicilia rivede le linee guida sulla sorveglianza e sul controllo delle acque destinate al consumo umano.
Puglia, disciplinare per la destinazione del tributo speciale rifiuti ai Comuni
La Regione Puglia rende operativa la destinazione del tributo speciale per il deposito in discarica e in impianti di incenerimento senza recupero energetico dei rifiuti solidi.
Emissioni impianti di combustione medi, ok a schema di Dlgs
Il Consiglio dei Ministri nella seduta del 28 luglio 2017 ha licenziato in via preliminare lo schema di Dlgs di recepimento della direttiva 2015/2193/Ue sulle emissioni inquinanti degli impianti di combustione medi
Piemonte avvia Strategia regionale sui cambiamenti climatici
La Regione Piemonte ha avviato col supporto scientifico dell’Arpa Piemonte la predisposizione della Strategia regionale sui cambiamenti climatici
Tar Molise su emissioni inceneritori, Regione può fissare limiti più rigorosi
I progettisti e gestori degli impianti di incenerimento rifiuti sono vincolati al rispetto dei limiti di emissione del Dlgs 152/2006 ma nulla vieta all’Autorità regionali di imporre limiti di emissione più rigorosi.
Valle d’Aosta, dal 1° luglio nuove regole per la certificazione energetica
È entrata in vigore la delibera 1824/2016 che contiene le nuove caratteristiche e modalità di gestione del sistema di certificazione energetica regionale Beauclimat, come riportate nell’allegato A alla delibera stessa.
Toscana, proroga formazione installatori impianti FER
La Toscana ha disposto alcune modifiche alle disposizioni regionali che regolano l’attuazione dei percorsi formativi per l’abilitazione degli installatori e dei manutentori di impianti a fonti di energia rinnovabile.
Emilia Romagna, al via fondo rotativo di finanza agevolata per la green economy
“Fondo Energia” è un fondo rotativo di finanza agevolata a compartecipazione privata, che finanzia interventi a sostegno della promozione dell’efficienza energetica e dell’uso di energia rinnovabile delle imprese.
Conversione Dl “Mezzogiorno”, stretta su sacchetti di plastica ultraleggera
Il recepimento della direttiva 2015/720/Ue sui sacchetti di plastica passa attraverso il Ddl di conversione del Dl 91/2017 approvato dal Senato il 26 luglio 2017.
Imballaggi in plastica, introdotto contributo ambientale differenziato
Il Consiglio di amministrazione di Conai ha aumentato dal 1° gennaio 2018 il contributo ambientale per gli imballaggi in carta e per quelli in plastica e ha introdotto per questi ultimi un contributo differenziato.
Classificazione rifiuti, Corte Cassazione interroga Ue
Con ordinanza 27 luglio 2017 n. 37460 la Corte di Cassazione ha interrogato l’Ue in merito all’ambito di operatività degli ultimi atti comunitari in materia di classificazione dei rifiuti.
Classificazione rifiuti, Senato conferma prevalenza ultime norme Ue
Il Senato ha approvato il Ddl di conversione del Dl “Mezzogiorno”, confermando la prevalenza delle norme Ue sulla classificazione dei rifiuti – comprese le ultime disposizioni “HP 14” – rispetto a quelle nazionali.
Certificati Bianchi, pubblicati i valori dei contributi tariffari
L’Autorità ha reso noti i valori del contributo tariffario definitivo per l’anno d’obbligo 2016 e del contributo tariffario di riferimento per l’anno d’obbligo 2017.
ENEA: con detrazioni fiscali investiti 237 miliardi in 20 anni
Negli ultimi tre anni gli ecobonus (detrazioni 65% e 50%) hanno attivato circa un milione di interventi per oltre 9,5 miliardi di euro di investimenti, di cui 3,3 miliardi nel solo 2016.