Sono numerose in Italia le persone in possesso di più di un bene immobile. Questo surplus immobiliare, permette loro di affittare le case di proprietà riuscendo a farle fruttare da un punto di vista economico, riuscendo a garantirsi una rendita davvero molto importante. Per molti si tratta di un modo per arrotondare, per così dire, lo stipendio mensile, assicurandosi un’entrata fissa mese dopo mese. Per altre persone, le più fortunate, la rendita che riescono a recuperare dagli affitti dei loro beni immobili è talmente tanto elevata da riuscire persino a sostituire del tutto uno stipendio. Anche voi siete in possesso di un bene immobile e desiderate metterlo in affitto? La prima cosa da fare è calcolare il valore minimo del canone di locazione. Per farlo avrete bisogno di essere in possesso della visura catastale del vostro bene immobile. Ma andiamo per gradi, cercando di capire prima di tutto che cosa sia questo valore minimo e perché è così importante.
Cos’è iI valore minimo del canone di locazione
Non tutti sono a conoscenza del valore minimo del canone di locazione. Se ne parla poco perché seguirlo non è un obbligo. Potete tranquillamente infatti decidere di applicare un canone di locazione inferiore. Quel che è certo però è che in questo modo potreste entrare nel mirino dell’Agenzia delle Entrate. L’Agenzia potrebbe credere infatti che stiate inserendo nell’atto di locazione solo una parte dei soldi chiesti alla persona che vivrà nel vostro bene immobile, mentre i soldi restanti li chiedete “al nero”. Entrare nel mirino dell’Agenzia delle Entrate significa essere sottoposti ad accertamenti fiscali, cosa non particolarmente piacevole. Certo, se avete tutte le carte in regola e non avete niente da nascondere, potete anche correre questo rischio. Seguendo però il canone minimo di locazione eviterete molti problemi e a nostro avviso è proprio questa la cosa migliore da fare.
Come si calcola il valore minimo di locazione
Per calcolare il canone minimo di locazione avrete bisogno di entrare in possesso di una visura catastale. Questo importante documento può essere considerato a tutti gli effetti come una sorta di carta di identità del vostro bene immobile dove sono riportati tutti i suoi dati, compresa la rendita catastale. Oltre che presso gli uffici dell’Agenzia delle Entrate, la visura catastale può essere richiesta anche direttamente online, sui portali specializzati in attività di ricerca e reperimento di documenti, come ad esempio visurecatastaligratis.it.
Inserendo pochi dati nell’apposito form, potrete ricevere la visura direttamente sulla vostra casella di posta elettronica nel giro di pochi secondi, senza dovervi neanche muovere da casa, senza alcun tipo di attesa negli uffici della città.
Oltre alla rendita catastale avete bisogno di un apposito coefficiente. Online trovate delle tabelle con il coefficiente relativo ad ogni tipologia di bene immobile, tipologia che ovviamente trovate riportata proprio sulla visura catastale.
Adesso che avete tutti questi dati alla mano non vi resta che moltiplicare la rendita catastale, maggiorata del 5%, con il coefficiente. Il risultato così ottenuto è il valore del bene immobile. Il 10% del valore catastale del bene immobile è il canone di locazione minimo che vi conviene seguire per evitare di incorrere in accertamenti da parte dell’Agenzia delle Entrate, ma anche per evitare di svalutare in modo eccessivo il vostro bene.