Ascoltare Enzo Gradassi presentare, al Punto Di Incontro di Piazza dello Stillo a Castiglion Fiorentino, i suoi due libri dedicati ad una ricerca storica su due efferati delitti castiglionesi avvenuti nei primi decenni del secolo scorso e’ stata un momento non solo di conoscenza dei fatti storici ma anche riflessione su come la pazzia puo’ in ogni momento della vita scatenarsi ed impossessarsi di una coscienza umana per falciare dalla vita gli affetti piu’ prossimi ed intensi che risiedono nella famiglia e nelle persone amate.
I libri sono
“ Vento” che narra la storia di Vento Menci che stermino’ la sua famiglia ed i vicini
” Ci giurammo eterno amore” del delitto di Ida Viti da parte del suo pretendente Eugenio Riccucci
Gli avvenimenti sono ben descritti, sia come fonti di riferimento e soprattutto, secondo il mio parere, attraverso una narrazione ripresa piu’ che dal tipico resoconto documentale di cronaca criminale da un tipo di scrittura che si avvicina ad un racconto di viaggio, perche’ Enzo in questi libri ci racconta il suo viaggio nella follia dell’avvenimento come se fosse presente e spettatore raccontandoci il contesto sociale, umano ed affettivo su cui una serie di avvenimenti hanno scatenato la follia omicida.
Questo per me e’ il pregio maggiore ed originale da un punto di vista letterario, che Enzo Gradassi ci propone con le sue opere, e cosa rara ed apprezzabile.
Non vorrei apparire troppo lusingante od adulatore pero’, (e’ una mia personale sensazione ovviamente), ho percepito, in modo quasi istintivo, come lo stile di scrittura di Enzo, soprattutto nella lettura del romanzo “Ci giurammo eterno amore”, mi abbia fatto venire in mente alcuni tratti del romanzo “Cronaca di una morte annunciata” di Gabriel Garcia Marquez scrittore fantastico ed immenso che usava nei suoi romanzi l’insieme dei personaggi al pari della composizione delle figure del Michelangiolesco Giudizio Universale.
Enzo Gradassi e’ uno storico e documentarista, per passione personale ed amore della sua terra, non e’ certamente uno scrittore di romanzi ma sono sicuro che di romanzi ne ha letti e quando uno legge apprende la struttura compositiva e questo e’ per me evidente e piacevole nelle sue opere.
Complimenti anche al Dott. Guido Albucci che ha introdotto e coordinato la serata facendo soprattutto rivivere nei presenti, con dibattito ed interventi del pubblico, il periodo storico in cui i due avvenimenti erano confinatati e soprattutto l’eco che per anni anno avuto nel popolo tanto che su queste storie si esibivano cantastorie ai mercati fino agli anni 60 ed i due libri sono stati consegnati insieme alle sestine che hanno tramandato oralmente le storie.
Non entro nella descrizione di dettaglio dei libri, (storie famose e documentate) ma spero solo di avere con questa breve recensione stimolato in qualcuno la curiosita’ ed il piacere della lettura dei libri.