Number nine…. number nine… number nine… da ieri notte abbiamo in testa l’inquietante voce del brano (più che altro un collage di suoni) Revolution 9 dei Beatles. Perchè? Perchè a Francesco Gabbani è toccato il nono posto in ordine di esibizione fra i 26 che canteranno nella finale di sabato sera dell’Eurovision Song Contest 2017 a Kiev, posizione che secondo gli esperti non è granchè.
Troppo presto, si dice, il rischio è che al momento del televoto la gente si sia un po’ dimenticata di lui perdendolo nel “mucchio”. Ma la speranza resta ovviamente viva visto anche che l’avversario più quotato, il portoghese Salvador Sobral che canta Amar pelos dois, è 11esimo nell’ordine quindi non è messo tanto meglio. Qui l’ordine di esibizione definitivo dei 26.
L’impressione che le quotazioni del portoghese fossero in forte ascesa, come abbiamo scritto mercoledì, è però confermata dalle attuali quote dei bookmakers: Gabbani è ora oltre quota 2 (fra 2 e 2.39) e Sobral è risalito fino al 3 (fra 2.86 e 3.35), col bulgaro Kristian Kostov, una specie di Justin Bieber, come terzo incomodo, fra il 4 e il 5.75
Ieri sera la seconda semifinale (qui il racconto) è stata nel complesso divertente, ma ha confermato che grossi contendenti non ci sono. Oltretutto due degli act secondo noi più interessanti (Svizzera e Lituania) sono stati eliminati. Il bulgaro, a nostro avviso emblema di banalità, in effetti pare raccogliere l’interesse dei giovanissimi, il croato col suo mix inglese-italiano lirico-pop è a nostro avviso terrificante, ma sembra piacere, i Rumeni col loro Yodel sono ultra-orecchiabili
La Rai ha recuperato qualche colpo rispetto a martedì, col commento di Delogu – Passoni partito malissimo (nuove gaffe e imprecisioni storiche) che si è via via ripreso nel corso della serata. Gli ascolti sono andati bel oltre quota 500mila (589mila) confermando l’interesse per la manifestazione che è crescente.
L’hashtag #EscIta è ovviamente ribalzato al primo posto nei top trends di Twitter, come sempre dominato più che altro da battutisti che, sapendo e capendo poco di Eurovision, si affannavano a esaltare le venature trash (certo innegabili, ma che non sono certo l’elemento principe) della kermesse.
Insomma: mentre il nostro Giorgio Fusberti pare sia appena arrivato a Kiev, per raccontarci “live” la situazione dalla sala stampa, noi prepariamo le bandiere per la finale. Che, se fossimo nel calcio, sarebbe a quanto pare… Italia – Portogallo