Come sono state rappresentate nei secoli le donne? Quale immagine delle donne emerge dalla letteratura? E di chi è il punto di vista espresso nell’arte? Quando ne hanno avuto la possibilità, cosa hanno scritto le donne di se stesse? Oggi la rappresentazione del femminile esprime davvero la condizione della donna? E secondo quali criteri?
Con la replica dello spettacolo TANTO GENTILE del 23 marzo al Centro di Aggregazione Sociale “Tuttinsieme” di Terontola per le classi terze della scuola secondaria di primo grado del Comprensivo Gino Bartali, dopo quella del 10 marzo all’auditorium della scuola secondaria di primo grado per le classi terze del Comprensivo 1, si è concluso il progetto UN’IDEA DI DONNA finanziato dal Comune di Cortona.
Un laboratorio sulla figura femminile in arte, storia e letteratura, rivolto alle scuole secondarie di primo grado del territorio, che ha coinvolto gli studenti delle classi terze di tutti i plessi del territorio comunale, 170 ragazzi in totale, con incontri in classe prima e poi lo spettacolo teatrale.
La peculiarità del progetto è quella di affrontare il tema della rappresentazione della figura della donna nella nostra cultura attraverso uno spettacolo teatrale appositamente costruito. TANTO GENTILE infatti utilizza alcuni emblematici testi letterari, già inseriti nei programmi scolastici di letteratura italiana, per contestualizzare meglio la questione femminile e veicolare in modo diretto ed efficace spunti di riflessione sui temi dell’identità e cittadinanza di genere.
Ecco un estratto dello spettacolo, curato e realizzato da Alessandra Bedino:
Se la donna esistesse soltanto nella narrativa scritta dagli uomini, la si immaginerebbe una persona della massima importanza; molto varia; eroica e meschina; bella e ripugnante; grande e persino più grande dell’uomo. Ma questa è la donna in letteratura. Nella realtà, per secoli, essa veniva rinchiusa, picchiata e maltrattata. La donna pervade da cima a fondo la poesia; ma la storia la ignora quasi del tutto. (Virginia Woolf, Una stanza tutta per sé)
“Controllate un po’ nella vostra antologia! Quante autrici donne ci trovate? Poche. Molto poche. Per secoli e secoli nell’arte manca il punto di vista femminile. Il 99% delle opere d’arte sono firmate da uomini, e noi donne siamo state… i soggetti del 99% delle loro opere d’arte.
Nello spettacolo TANTO GENTILE si alternano brani di narrazione (che aiutano a suggerire spunti di riflessione e confronto) a brani tratti dalla letteratura che portano nell’immediatezza della scena voci e storie di donne di epoche diverse: da Medea di Euripide, a Didone di Virgilio, da Laura di Petrarca a Giulietta di Shakespeare, dalla Monaca di Monza di Manzoni a Nedda di Verga fino a Nora di Ibsen. Utilizzando la rappresentazione del femminile nell’arte come filo conduttore della narrazione (anche attraverso le riproduzioni di famosi ritratti di donne di epoche differenti) è più facile far cogliere ai ragazzi la dialettica tra istanze sociali e artistiche, tra condizione di vita reale della donna e sua rappresentazione, tra modello ideale e realtà.
“Attraverso questo progetto abbiamo voluto rintracciare le origini culturali di molti stereotipi da cui ancora dobbiamo affrancarci e coinvolgere tutti i ragazzi in una corretta discussione, stimolando negli adolescenti la consapevolezza dei molti condizionamenti a cui ancora oggi siamo soggetti nel formulare i nostri giudizi” esprime l’assessore alla pubblica istruzione e alle pari opportunità Tania Salvi “Attraverso e grazie alle parole dei numerosi autori dei brani letterari inseriti nello spettacolo ( Euripide, Ghiannis Ritzos, Virgilio, Dante, Petrarca, Shakespeare, Virginia Woolf, Manzoni, Verga, Lella Costa, Henrich Ibsen, Sibilla Aleramo) si possono analizzare epoche storiche e letterarie distanti l’una dall’altra, ma anche lasciare messaggi purtroppo attualissimi in un momento in cui quotidiana è la lotta alla violenza di genere”.