Raffinata, ironica, seducente. Musa del cinema d’autore, italiano e francese. Attrice, regista e sceneggiatrice, Laura Morante, ha indossato ieri sera, al Signorelli, i panni di Mira, nella commedia “La locandiera B&B”, firmata Edoardo Erba e ” molto liberamente ispirata” alla “Locandiera ” di Goldoni del 1752. Due atti, piuttosto brevi, un intervallo insolitamente lungo.
L’azione della commedia si consuma nel tempo di una cena e di una notte, alquanto movimentata, nel palazzo di campagna ereditato da Mira e ristrutturato, insieme al marito, con l’intento di trasformarlo in “albergo”.
Ospiti della villa toscana, due loschi affaristi e due attricette, invitati dal consorte della ingenua e impacciata Mira, che oltretutto non si presenta all’appuntamento lasciando la padrona di casa in balia degli sconosciuti.
Un giallo alla Agatha Christie, che si svolge per buona parte in una sala da pranzo, come nei più classici trhriller, spostandosi, nel secondo tempo, in un corridoio di porte che si aprono e si chiudono, alla maniera di Feydeau, e che nascondono pistole, cadaveri, solitudini…
Porte a cui Mira origlia, per cercar di capire di più degli affari equivoci del marito e di quello che sta succedendo in casa sua. Un “noir” brillante, in crescendo, che si svelerà al pubblico soltanto nel finale.
La musica di Hubert Westkemper accompagna il progredire dell’azione, da protagonista al pari della recitazione. La scenografia, di Gianni Carluccio, gioca sull’essenziale e più di tutto sulle luci che si abbassano e si alzano, che si irradiano a fasci, all’apertura delle porte, così come sullo svelamento degli intrighi.
E mano a mano che la notte passa, la “locandiera” credulona di provincia, col suo marcato accento toscano e le storie “fantasiose” con cui tenta di intrattenere gli ospiti, dominata dal marito anche se non c’è, cede il posto alla Mirandolina di goldoniana memoria, quella astuta, che sa giocare con gli uomini, destreggiarsi tra i corteggiatori, usare la seduzione per venir fuori da un imbroglio e liberarsi di un marito (oltretutto traditore!), che rischia di farle perdere i soldi, la vita agiata e pure la villa.
Tornata al teatro nel 2013, dopo una lunga parentesi cinematografica, Laura Morante conferma il sodalizio vincente con il regista Roberto Andò, che l’ha diretta nel suo ritorno sul palcoscenico in “The country” di Martin Crimpe.
Sul palco, insieme a lei, Giulia Andò, Bruno Armando, Eugenia Costantini (figlia della Morante!), Vincenzo Ferrera, Danilo Nigrelli, Roberto Salemi.
Il teatro Signorelli non registra il “pieno”, ma il pubblico presente fa sentire il suo calore alla Morante e alla compagnia applaudendo a questa “locandiera” contemporanea!