E’ di pochi giorni fa la notizia del raggiunto accordo fra l’amministrazione comunale di Montepulciano e i dipendenti dell’ente, attraverso le loro rappresentanze sindacali. Il nuovo accordo, i cui contorni sono spiegati qui, rappresenta un valido esempio che ci auguriamo venga preso in considerazione anche altrove. Perchè un’amministrazione comunale deve prima di tutto essere efficiente, offrire servizi ai cittadini, non sprecare e realizzare nei fatti un indirizzo politico, all’interno ovviamente di un quadro legislativo nazionale e locale.
Tutto ciò è però ormai impossibile se non ci si ri-organizza e in assenza di provvedimenti dall’alto, è il caso per quanto possibile di farlo partendo dal basso.
E’ palese che i cambiamenti (tecnologici e legislativi) negli ultimi anni sono arrivati a velocità altissima e si è rimasti indietro. Basti pensare che su scala nazionale la pubblica amministrazione attende il rinnovo di un contratto fermo ormai da tempo immemorabile: ciò non significa soltanto la necessità di provvedere a un mero adeguamento degli stipendi, ma l’urgenza di creare meccanismi che permettano di riaggiornare le macchine comunali, intervenendo anche a sanare i tanti rammendi e rattoppi che, in mancanza di un quadro chiaro e coerente, si sono susseguiti negli ultimi tempi.
Di fronte all’inerzia nazionale, che non è certo antidoto al caos e talvolta diventa vero accanimento (si vedano i recenti tagli ai trasferimenti dei fondi da usare per le consultazioni elettorali), rilanciare la contrattazione decentrata è quindi giusto e anzi, necessario e non più rimandabile.
Per quanto possibile a Montepulciano si è cercato di riparare a storture e malfunzionamenti, intervenendo su nodi critici quali l’organizzazione di qualifiche e posizioni, le progressioni economiche, il trattamento delle ore di lavoro prestate al di fuori dell’orario ordinario.
Come buon proposito per il 2017, quindi, mi permetto di suggerire prima di tutto questo a chi amministra i nostri comuni. Altrimenti sarà sempre più difficile soddisfare i cittadini con sempre meno personale e meno fondi a disposizione, come pure riuscire a trasformare in realtà le proprie volontà e le scelte che si credono giuste.