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“Se noi dimentichiamo la nostra storia lei non dimentica noi”, vogliamo cominciare così, con una frase tratta dal libro “L’asino nero” di Luise Rinser, per parlare di un altro libro. Un libro che racconta di noi cortonesi nato dall’interesse di un giornalista, Alessandro Eugeni, che ho avuto occasione di conoscere proprio il 25 Aprile festa della Liberazione.
La prima cosa che mi sono chiesta è come fosse nato l’interesse verso la nostra storia, perché la strage di Falzano è nostra storia, in un signore che con Cortona non c’entrava nulla. Alessandro era a Monaco di Baviera quando è iniziato il processo per assassinio al comandante del battaglione della Wearmacht , attestato nella zona di Cortona,Josef Scheungraber .Inizia tutto nel 2002, grazie alla denuncia sulla strage di Falzano fatta dall’allora sindaco Emanuele Rachini al tribunale militare di la Spezia . L’11 agosto del 2009 il Tribunale di Monaco di Baviera condanna Scheungraber all’ergastolo. Si tratta del primo caso in Germania di condanna esemplare di un appartenente alle forze armate tedesche per un massacro di civili innocenti. La notizia farà il giro di tutto il mondo.Il 25 aprile erano presenti a Cortona dei rappresentanti del Comune di Ottobrunn, il paese dove l’Assassino ha vissuto finora. Ci sentiamo di voler ringraziare con tutto il cuore la delegazione composta dai consiglieri comunali socialdemocratici, verdi e liberali che ha partecipato alle cerimonie per aver dimostrato anche il coraggio di guardarla in faccia la storia. Quella storia che in Italia mi sembra non venga proprio guardata negli occhi. In Germania c’è una forte presa di distanza dal proprio passato “nazista”, mentre in Italia si manifesta un ritorno nostalgico verso quegli anni tremendi soprattutto per i giovani ventenni di allora che morirono a migliaia in tutta Europa e nell’Africa settentrionale. Mentre pochi di loro lo scelsero per una convinzione ideologica, molti non scelsero affatto di morire in una guerra che veniva appena vent’anni dopo un’altra guerra mondiale che fece milioni di morti.Questa premessa era necessaria prima di presentare il libro che ha scritto Alessandro Eugeni dal titolo: “Il falegname di Ottobrunn” e sottotitolo “Processo a un criminale di guerra”. Alessandro ha diviso il suo libro in tanti capitoli quanti sono i morti di Falzano. Facendo un percorso a ritroso, dal Processo di Monaco di Baviera ai fatti del giugno 1944 durante l’occupazione tedesca, nell’avvicendarsi di passato e presente, il libro apre una serie di finestre sulla vita contemporanea, sociale e politica in Germania e in Italia: da tutta quella nuova umanità tedesca che vigila con attento fervore contro il riaffermarsi di qualsiasi rigurgito nazifascista, ai moderni revisionismi, fino all’orientamento attuale della maggioranza politica italiana che ritiene spesso scomodo ravvivare la Memoria.Noi di Sel ci prendiamo l’impegno perché questo libro venga pubblicato prima possibile, ci prendiamo anche l’impegno di ravvivare la Memoria e di ringraziare i due cittadini di Dachau, Walter ed Elisabeth, che sono arrivati in bicicletta per portare un mazzo di rose rosse a Falzano , ma soprattutto vogliamo essere vicini a Gino Massetti, l’unico superstite che porta il fardello di questa Storia sulle spalle.Grazie, Emanuele, Gino e Alessandro.
Giulia Simeoni – SEL – Cortona