Da giorni l’estrema sinistra aretina è in rivolta per un concerto programmato a Sansepolcro il 30 Aprile prossimo. Nel bel mezzo della settimana 25 Aprile – 1° Maggio nel borgo biturgense piomberano due band rock bollate come “nazi-rock” o “neo-fasciste”. E’ una voce che si ripete, comunicato stampa dopo comunicato stampa, con volti e sigle classiche della sinistra (Arci, l’immancabile Alfio Nicotra, il candidato a Sindaco di Sansepolcro Danilo Bianchi ecc ecc) che ripetono con parole diverse lo stesso messaggio: “No al concerto dei nazisti, nel nome della Resistenza!”.
Il tema, visto che al Borgo ci sono anche le elezioni imminenti, ovviamente fa notizia.
Visto che sono un tipo curioso che non si fida di quel che legge sui comunicati stampa, specie se ce lo vede ripetuto tante volte, sono andato ad ascoltarmi le due band che dovrebbero salire sul palco di Sansepolcro: “Legittima Offesa” e “Delenda Carthago”. Andando sui siti ufficiali ho potuto ascoltare alcuni brani musicali, leggere alcuni testi. Vi invito a fare la stessa cosa.
Sinceramente chiedere l’intervento del Presidente della Provincia affinchè convinca il Prefetto a “bannare” queste esibizioni, come ha fatto Nicotra, mi pare al limite del paradossale e molto poco di sinistra.
Si vabè, nelle foto si vede che non sono tipi accomodanti e hanno simbologie un tantino inquietanti… a cena insieme di sicuro non ci andrei (e il 30, dovendo scegliere, andrei alla concomitante cena della Legalità promossa dall’Arci)… ma non esageriamo. Quello delle due band è in realtà un rock abbastanza banale su cui vengono inseriti dei testi certo un tantino forti, violenti, sicuramente ribelli e critici verso la democrazia dei paesi occidentali, chiaramente anti-comunisti e fondati su un’ideologia di estrema destra europeista, ma che per sfumature e accenti non vanno tanto oltre quelli di artisti gettonatissimi fra i giovani di cui nessuno pensa nemmeno lontanamente di chiedere la censura.
E nemmeno tanto più in là di canzoni giustamente considerate evergreen intoccabili, come la “Contessa” di Paolo Pietrangeli, che nell’anno d’oro 1968 cantava frasi come “Compagni dai campi e dalle officine, prendete la falce e portate il martello, scendete giù in piazza picchiate con quello” oppure “Se questo è il prezzo vogliamo la guerra, vogliamo vedervi finir sotto terra”.
Penso quindi che per onorare davvero la Resistenza e la lotta contro il nazi-fascismo (quello vero, e non quello attribuito a queste rock band) sarebbe meglio lasciar perdere queste polemiche inutili, che gonfiano casi che casi non sono e che paiono più che altro fatte per compiacere con vecchi ritornelli l’ormai risicato pubblico di fans-elettori.