dal sito Sgommo.it (by Giovanni Scarpini)
Sebastian Vettel c’ha preso gusto: questo continua a succhiare dal biberon in una maniera spregiudicata. Se non gli si staccano le fauci dal rubinetto, il mondiale finirà già ad agosto. Il campione del mondo in carica della Red Bull bissa il successo australiano precedendo seppur di poco Jenson Button (McLaren). Terzo gradino del podio, a sorpresa, per Nick Heidfeld (Renault) che tiene a bada negli ultimissimi km uno scoppiettante Mark Webber (Red Bull).
Le due Renault sono state delle grandi rompiglione per tutti, soprattutto per le Rosse. Per le Ferrari una gara incerta, un po’ raffazzonata con il podio sfuggito di poco. Alonso finito sderenato dal contatto (più o meno ingenuo) con Hamilton. Massa più attivo del solito. Il grande attapirato di giornata resta Hamilton. Secondo punticino in carriera per Paul di Resta (Force India). Spavento per l’incidente sul finale a Petrov.
Sepang, 2° round – Con una temperatura di 31° in pista e 28° in atmosfera, è scattato il via del secondo appuntamento mondiale della stagione di F1. Si parte con l’asciutto e soltanto qualche goccia di pioggia cade in pista, poca roba.
La partenza – Le due Lotus-Renault scattano davvero bene, beffando soprattutto le Ferrari, percorrendo all’esterno la prima curva ma poi trovandosi la successiva all’interno: così hanno potuto guadagnare diverse posizioni. La peggior partenza, complicata probabilmente da un cattivo funzionamento del KERS, va a Mark Webber che scivola in nona posizione. Vettel comanda e dopo qualche curva Massa è sesto, Alonso settimo, seguito da Schumacher. Al terzo giro si registra un contatto tra la Williams di Maldonado e la Sauber di Perez mentre Vettel continua ad imprimere un ottimo ritmo alla gara. Felipe Massa si toglie qualche ragnatela di dosso e, superando Petrov, conquista la quinta posizione. Alonso dopo poco lo raggiungerà complice l’errore di Petrov. Verso il sesto giro comincia una battaglia intensa e piacevole da seguire tra Mark Webber e Kamui Kobayashi con continui sorpassi e controsorpassi reciproci.
Le prime soste – Webber è il primo a cambiare le gomme verso l’undicesimo giro mentre le due Ferrari si attaccano a Button. Due giri più tardi è la volta di Hamilton a sostituire le gomme imitato da Massa e dal compagno Button successivamente senza dimenticare Vettel. Riguardo il brasiliano va segnalato un problema piccolo ma fastidioso durante le operazioni di cambio gomme. Fernando Alonso si trattiene un giro in più in pista sperando di fare il colpo gobbo: se fosse caduta la pioggia, lo spagnolo ne avrebbe beneficiato e non poco. Ma di acqua nemmeno a parlarne.
Dopo il ritiro dell’HRT di Karthikeyan e le sportellate tra Perez e Alguersuari, ci possiamo gustare il sorpasso di Alonso su Button prima e Kobayashi poi: lo spagnolo è momentaneamente terzo. Sebastien Buemi intanto sconta una sosta di 10 secondi al box come penalità per eccesso di velocità sulla pit lane.
Ferrari bene – Dopo circa una ventina di giri, è possibile scrivere tranquillamente senza essere smentiti che il ritmo della Ferrari era davvero molto buono. Al comando del Gp ci sono 4 campioni del mondo: Vettel, Hamilton, Alonso e Button. Il capitano Schumacher, naturalmente non pervenuto. Dicevamo, bene la Ferrari. Massa si toglie il lusso di azzannare e superare la Red Bull di Webber conquistando il sesto posto. Facile come bere una limonata.
Secondo pit stop – Dopo la seconda serie di soste per il cambio gomme inaugurata sempre da Webber, non si registrano eventi particolari nelle primissime posizioni mentre i distacchi tra i primi cinque sono nell’ordine di qualche secondo. Di acqua però nemmeno l’ombra mentre ai lati della traiettoria si potevano vedere fiumi di residui di gomma.
Terzo pit stop – A 18 giri dal termine, Hamilton torna al box per la sosta. Dopo di lui via via tutti gli altri cambieranno le gomme. Prima della sua sosta Alonso era secondo a 16 secondi dal leader Vettel. Dopo il sorpasso di Massa su Petrov, quando sembrava che ci potessimo preparare a festeggiare un podio imminente, ecco la doccia fredda per il Cavallino.
Alonso spiumato da Hamilton, per Hamilton, in Hamilton – Amen. A circa 11 giri dalla fine, i due grandi rivali Hamilton e Alonso si ritrovano pienamente in lotta per il terzo posto. Ma Alonso si vedeva che aveva più birra del britannico in corpo, anzi aveva dinamite in corpo. Se solo avesse potuto entrargli dentro i tubi di scarico e uscirgli dal setto nasale, Alonso l’avrebbe fatto.
Alonso non aspetta oltre e dopo qualche tentativo che lo aveva costretto a mettere le zampine nella traiettoria sporca di gomma, ci riprova. La musata è inevitabile, il contatto è triste quanto doloroso. L’ala anteriore della Ferrari finisce sbriciolata, il podio finisce sbriciolato, il popolo ferrarista finisce sbriciolato. Sì, forse Hamilton ha allargato un capello la traiettoria ma obiettivamente è consentito cambiare la traiettoria una volta. Avrebbe dovuto Fernando pensarci meglio? Pensarci due volte? Ormai è andata: tutto si è compiuto.
Il finale – Finale senza colpi di scena o quasi. A pochi giri dal termine, Massa cerca di opporsi alla Red Bull di Webber che aveva le gomme messe meglio: alla fine del duello dovrà cedere la sua posizione. A 5 giri dal termine Heidfeld sorpassa Hamilton in crisi nera di gomme e arpiona il podio. Il campione 2008 sarà costretto a rientrare per cambiare gomme: ritornerà in pista soltanto in ottava posizione. Petrov, uscito di pista, fa un balzo e ricade distruggendo il piantone dello sterzo che gli rimane in pratica in mano. Inquietante. Vince Vettel con Button – l’opportunista – alle sue spalle. Terzo Heidfeld poi Webber e le due Ferrari.
Pensierino sulle Ferrari – Ma se Alonso fosse stato più cauto con quel rompiglione di Hamilton? Chissà, il podio forse ci scappava. Ma con i se e con i ma si fa poca strada. Ma se ieri sembrava tanto ma tanto buia per la Rossa, oggi almeno sembra grigia. Insomma la Ferrari ci deve lavorare e ci lavorerà come ha ricordato ieri Aldo Costa sottolineando come “a Maranello abbiamo tante persone di talento e sono molto incaz…. per questa situazione e sono sicuro che c’è tanta voglia di reagire”. L’abisso tanto temuto non sembra esserci e le cose per Vettel possono sempre cominciare a girare in maniera diversa. L’importante è tenere duro
Le pagelle:
Sebastian VETTEL, Red Bull, 1°: VOTO 10
Pole al sabato quasi in scioltezza e freschezza, gara vinta oggi abbastanza tranquillamente. Sì perché nonostante l’esile distacco di 3.2 secondi che lo separa dal secondo, Vettel ha fatto praticamente sempre gara a sé. La sua RB7, al contrario di Webber, non gli dà la minima grana e fila via come una spada. Nessun palso falso per il campioncino nemmeno al via. Poi ha impresso subito il suo ritmo, ha fatto le sue soste, ha vinto. Due pole, due vittorie, 50 punti. Senza Vettel il mondiale sarebbe equilibrato. Auguri.
Jenson BUTTON, McLaren, 2°: VOTO 9
Ci siamo accorti di Button oggi solo quando è salito sul secondo gradino del podio. Lui è il pilota che non esiste, che non si vede, che non si sente ma che riesce a capitalizzare al massimo le occasioni che gli capitano a tiro. Subisce il sorpasso di Alonso, incassa, sembrava destinato a scivolare giù lontano dalle primissime posizioni e poi con la sua guida pulitina, tac, te lo ritrovi con 18 punti in tasca ed il rivale in casa Hamilton smutandato. Son soddisfazioni.
Nick HEIDFELD, Renault, 3°: VOTO 9
Alcune voci lo davano già in partenza e lui ha saputo spazzare via tutto ciò tirando fuori dal cilindro una prestazione concreta. Al via scatta come un assatanato, spolpando chi gli capitava a tiro e tirandosi dietro quel tegame di Petrov che ringraziava. Alonso sarà svenuto in macchina assistendo a questo spettacolo. Poi fa la sua gara, e sul finale infinocchia Hamilton che aveva le gomme marce. Quando il britannico gli è tornato sotto dopo con le gomme fresche, Heidfeld non si è scomposto, respingendo gli assalti e arraffando un podio prezioso.
Mark WEBBER, Red Bull, 4°: VOTO 6.5
La sensazione è che ormai Webber il campionato se lo sia giocato definitivamente lo scorso anno. Quest’anno farà solo l’antagonista di paglia a Vettel. Prestazione decisamente migliore che a Melbourne. Ha avuto la peggior partenza della storia della F1 negli ultimi 20 anni e poi si è capito che molto dipendeva dal KERS che era passato a miglior vita. Azzannato da Massa al 22esimo giro, si è poi ripreso la sua rivincita col brasiliano verso la fine della corsa dopo un breve duello. Ma nel complesso è stata una gara faticosa.
Felipe MASSA, Ferrari, 5°: VOTO 7
Massa oggi ha dato dei segnali di vita. Partito benino, scuce una posizione pure ad Alonso poi dopo qualche giro umilia Petrov che verrà ri-sorpassato anche sul finale di corsa. Qualche problema si verifica al box durante il suo cambio gomme e ripartendo il brasiliano alza il braccio in segno di incazzatura: Felipe c’è, anche questo è un segno di vitalità. Dopo qualche giro azzannerà Webber soffiandogli il sesto posto. Poi un’onorevole 5 posto davanti al campione Alonso.
Fernando ALONSO, Ferrari, 6°: VOTO 6.5
Forse ad Alonso servirebbe un corso accelerato di partenza decente in F1. Questo dubbio oggi ci ha sfiorato, e non è la prima volta. Partenza moscia; il Nano perde due posizioni e non viene passato da Schumacher perché… insomma…solo perché ha 42 anni altrimenti…
Al 17esimo giro sorpassa Button in scioltezza, dopo che aveva tentato di ritardare la sosta sperando nella pioggia. Non sbaglia nulla fino al contatto con Hamilton che non è certamente Santa Maria Goretti e che avendo visto Alonso sarebbe arrivato al punto di immolarsi pur di non far passare lo spagnolo. Alonso ha attaccato deciso dopo qualche avvisaglia di carta, ed Hamilton ha scartato di pochissimo verso il centro della pista ma quel poco è bastato per sbriciolare l’ala anteriore dello spagnolo. Ecco la sosta che non ci voleva, ecco il podio che se ne va. Ma doveva tentare, c’ha provato, è andata male, pazienza.
Lewis HAMILTON, McLaren, 8°: VOTO 5
Sembrava in grado di conquistare la Libia intera e tutto il Nord Africa e alla fine è finito spiumato e quasi cotto. Sembrava destinato ad un podio sicuro finché Alonso gli si è piazzato dentro gli scarichi. Il resto è storia nota. Poi le sue gomme hanno cominciato a deteriorarsi ed è dovuto rientrare in fretta altrimenti si sarebbe scordato anche la zona punti.
Vitaly PETROV, Renault, 17°: VOTO 6
Scattato bene al via imitando il compagno di team, fa la sua onesta gara senza colpi di scena. Torna alla ribalta verso la fine della gara quando nel rientrare in pista dopo un’escursione fuori a cercare le margherite, fa sobbalzare in aria la sua R31. Quest’ultima se la prende a male e Petrov si ritrova sterzo e piantone in mano. Un incidente terribile, seppur niente affatto cruento, che ci riporta indietro a quelle maledetta domenica di maggio del 1994.
Club degli sfighers: Non pervenuti
Anche oggi il club ha rinnovato le tessere per le due HRT che non sono riuscite a portare a termine la gara ma per loro è già un successone l’essere riuscite a qualificarsi. Il club però si arricchisce di due membri: Barrichello e Maldonado. I due piloti Williams si sono dovuti ritirare entrambi per problemi tecnici. E siamo a 4 ritiri in 2 gare, la media è interessante. Mettere sullo stesso piano HRT con la Williams non è forse corretto ma la realtà dei fatti è questa…
Luca COLAJANNI, Ferrari: VOTO 10
In passato erano sorti comitati per cacciare via Colajanni come se lui fosse il responsabile dei mali della Ferrari. E ora dove sta? Noi disinformati voggliamo sapere, capire, approfondire. Il suo capino forogenico, la sua capacità indiscussa di accampare scuse credibili, insomma lui, dove è finito? Onestamente ci manca quel suo occhio da simpatico lumacone sempre pronto a trovare una giustificazione all’ingiustificabile. Aridatecelo, sempre meglio di quell’anziana che hanno messo adesso…
La Ferrari: VOTO 6.5
La Ferrari, nonostante tutto, ancora c’è. C’è anche il distacco già di 30 punti tondi tondi da Vettel eppure le indicazioni non sono così catastrofiche. Con una buona ala anteriore, possibilmente in cemento armato anti-Hamilton e con qualche scarico più aperto, le McLaren sono dietro l’angolo. Ah, l’ala posteriore mobile cerchiamo di farla funzionare bene. Per Vettel, è diverso: gli UFO devono scendere e portarselo via fino a dicembre….