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Ieri sera al Verdi di Monte San Savino ha avuto luogo l’atteso incontro pubblico promosso dall’ex Sindaco Carlo Alberto Carini e dai suoi sostenitori. Una serata dedicata quasi esclusivamente al cosiddetto sogno infranto, con un lungo elenco stilato dal Sindaco e dai tre assessori a lui rimasti fedeli (Cungi, Veltroni, Roggi) delle cose fatte e di quelle che sarebbero state fatte, se la Giunta non si fosse disintegrata a tempo record.
Poco, però, il materiale buono per i giornalisti, alla ricerca di toni forti, retroscena, novità e frasi ad effetto che purtroppo non sono venute fuori, a parte qualche accento polemico verso i partiti del centrodestra, che non a caso in giornata avevano diffuso una nota (a firma Udc e PdL, Coordinamenti Comunali) in cui fra le righe si leggeva una presa di distanza dal civismo e quindi dallo stesso Carini.
Nulla di particolare, in conclusione, se non le frasi già sentite riguardo alle vicende interne e a quelle oscure dinamiche che in soli 650 giorni hanno causato il progressivo scollamento dell’entourage del primo cittadino. Peccato, Carini rifugge l’argomento per non cadere di tono, forse ha ragione, ma una bella ricostruzione dettagliata di tutto quello che è successo, anche nelle segrete stanze, sarebbe stata forse coerente con la sua impostazione da politico non di professione e avrebbe forse fermato le tante, troppe, vox populi circolanti.
E così, aldilà di qualche vivace intervento dai palchi (il teatro era pieno) ai quali il Sindaco (anzi, l’ex) ha replicato con moderazione e rispetto non c’è stato granchè da registrare.
Rimane una convinzione, quella che il nostro “pronostico” sia fondato: Carini probabilmente non ha intenzione di mollare, anche se scherzosamente risponde “chiedete a mia moglie“. Staremo a vedere; cruciale sarà la data delle elezioni, 2011 o 2012, su cui si attende in tempi brevi una qualche delucidazione definitiva da parte del Ministero.