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Azzardo un pronostico, ma prendetelo come tale: secondo me a Monte San Savino la parabola politica di Carlo Alberto Carini è tutt’altro che conclusa. Dopo la rovinosa caduta della sua giunta, dissoltasi quasi a tempo record (poco più di 650 giorni in una realtà di solito politicamente stabile come la nostra sono davvero pochi) alla domanda delle cento pistole “ma si ricandida?” la mia risposta è “secondo me si!”.
Gli elementi per ritenere plausibile questa soluzione, con un Carini redivivo pronto a restare nella mischia, fatto salvo il dilemma per ora insoluto sulla data delle prossime elezioni, ci sono tutti: un gruppo di aficionados ancora (almeno apparentemente) solido e motivato, col coltello fra i denti e tanta rabbia che potrebbe rivelarsi un propellente importante per un rinnovato impegno; il ritornello secondo cui i problemi in Giunta e in Consiglio avrebbero distrutto una progettualità che si stava dispiegando e che avrebbe portato prima o poi grandi frutti; l’altro refrain secondo cui tutti i mali sarebbero venuti esclusivamente da personaggi saliti sul carro del vincitore animati di poco senso civico e tanto interesse personale; un carattere dell’uomo delle basculanti sicuramente non incline alle sconfitte e alle rese.
Il quadro comunicativo di Carini è chiaro e potrebbe pure riuscire a mantenere vivo il terreno valido per un rilancio. In queste settimane post-defenestrazione l’ex Sindaco ha ripetuto sempre i soliti pochi chiarissimi concetti ribaditi ancora una volta in una lettera inviata a tutte le famiglie del Comune con allegato l’invito per la serata di domani (venerdì) al Verdi. L’ex Sindaco parla nuovamente di immenso rammarico e ribadisce di aver lavorato con impegno, tanta dedizione e competenza oltre che con sincero entusiasmo, finendo vittima di persone che non conosceva e che l’hanno sabotato tradendo la sua fiducia.
La serata al Teatro Verdi voluta dall’ex sindaco sarà sicuramente un’occasione per capirci di più, o almeno cercare di farlo. A questo proposito, visto che sono stato gentilmente invitato a porre domande all’ex Sindaco al Verdi, ho accettato volentieri e spero di dare un contributo verso la chiarezza.
Sul palco ci saranno anche gli ex assessori Cungi, Veltroni e Roggi oltre ai consiglieri rimasti fedeli (Iacomoni, Lischi, Aguzzi). Il titolo della serata parla da solo: “Il sogno infranto, quello che abbiamo fatto, quello che volevamo fare”. La direzione della serata è chiara, c’è da augurarsi che esca fuori qualcosa di nuovo e meno prevedibile dei soliti ritornelli e refrain a senso unico di cui parlavo prima.
Basterà tutto questo a convincere quel 55% di savinesi che avevano scelto Carini nel 2009 che il sogno è ancora possibile, che Carini è stato solo sabotato e che forse nel caso si ricandidasse sarebbe perfino il caso di ridare fiducia a chi tanto accese i loro animi in quella primavera?
Più delle presenze sul palco sarà importante verificare quelle in sala, e gli eventuali ‘umori’ dell’opinione pubblica. Altra cosa da capire: dove sta la politica, dove stanno i partiti di centrodestra. Stanno con Carini, l’uomo nato dal civismo poi tesserato PdL o no?
Nel frattempo un volantino anonimo, diffuso in queste ore, ributta benzina su un fuoco tutt’altro che spento e fa pensare. Nessuna sigla, ma il messaggio è chiaro. Carini? Sa fare solo piagnistei e in tutti questi mesi non ha combinato nulla. Questa (rozzamente, perdonatemi) la sintesi. Manovra di pochi oscuri personaggi intimoriti da un possibile ritorno del Sindaco o vox populi tradotta in inchiostro stampato da qualche impietoso Pasquino savinese? Staremo a vedere…