Visto che a Castiglion Fiorentino si torna a parlare di Consiglio Comunale, forse aperto, ci preme riportare alla memoria quello che è accaduto nel Consiglio Comunale aperto, indetto dal Comitato, circa un mese fa. Innanzitutto il Comitato ringrazia tutti i Cittadini che, firmando la petizione, hanno permesso di indire un Consiglio Comunale aperto sulla centrale a biomasse.
Dai preliminari organizzativi, pensavamo che il sindaco portasse in consiglio le “istituzioni provinciali e regionali”, le categorie agricole, industriali e del terziario invece …….. ha mandato ancora avanti la Società che da 5 anni sa proporre soltanto un’industria nociva.
Nella sala consiliare si è accesa un’animata discussione che ha rimarcato l’aspra contrapposizione tra il legittimo interesse di rioccupazione dei lavoratori in cassa integrazione ed i legittimi interessi per la salute della Comunità Castiglionese.
Così ancora una volta la Politica è stata il grande assente! Chi ne resta avvantaggiato?
Solo chi vorrebbe un impianto altamente inquinante, basato su onerosi incentivi pubblici e su una minima rioccupazione!
Hanno fatto passare 5 anni “confondendo” i progetti alternativi in sostituzione della centrale, con i progetti aggiuntivi, chiamati ora “progetto integrato”.
Dalla firma dell’Accordo del 2007 non è cambiato niente, il SINDACO NON ha preteso una drastica riduzione della potenza della centrale a difesa della salute e nemmeno l’eliminazione delle biomasse solide per impedire l’uso dei rifiuti.
L’unica novità è il NOME “progetto integrato” che non serve a legittimare un vastissimo insediamento, senza nesso con la filiera agroindustriale obbligatoria per la riconversione.
Nella sala consiliare un rappresentante del Comitato ha letto la comunicazione del 16 giugno 2009 inviata, a Powercrop, Provincia e Regione, dal sindaco per chiedere alla”parte proponente di presentare varie proposte, nell’ambito delle quali individuare le migliori soluzioni nel rispetto non solo della normativa vigente in materia ( e cita DLgs 152/06, Regolamento R Toscana 4R , LR 1/05) ma anche di quanto stabilito dal Comune con i propri strumenti di pianificazione. Questo permetterebbe di addivenire ad una soluzione nell’interesse della Comunità Castiglionese che noi siamo chiamati a tutelare”
Il sindaco rileva che “il precipuo interesse (ndr di Powercrop ) appare collegato esclusivamente alla realizzazione dell’impianto per la produzione dell’energia elettrica” …….”rinviando ad un futuro imprecisato gli altri interventi…”
Ed anche “il tentativo di utilizzare la situazione occupazionale degli attuali dipendenti come unica leva nei confronti del sistema degli Enti Locali trascurando possibili alternative che potrebbero, al tempo stesso, superare la situazione attuale e dare soddisfazione ai lavoratori”.
Come fa il sindaco a contrastare in pubblico il Comitato quando lui stesso dubita sulla utilità della centrale, sulle promesse di centinaia di posti di lavoro, sui tempi di attuazione e teme la strumentalizzazione dei cassaintegrati?
Perché non ha esercitato la propria autorità territoriale per esigere un progetto agroindustriale alternativo, come da legge 81?
Perchè ha incaricato 4 esperti di dare una valutazione sulla centrale in base ad una inconsistente BOZZA di progetto, che secondo tali esperti è priva dei dati indispensabili ad esprimere un giudizio concreto? Forse le relazioni, fondate sul poco, se non sul nulla, saranno usate come avallo per l’autorizzazione della centrale?
Se il sindaco vuole diventare garante e arbitro di questa vicenda, deve organizzare, in tempi brevi e insieme al Comitato, un confronto paritetico fra esperti delle due posizioni: pro e contro centrale.
L’amministrazione locale ha forse dimenticato di aver vinto le prime elezioni, nel 1993, proprio contrastando un impianto nocivo di incenerimento?
Ora occorre un sindaco super-partes, un efficace e consapevole pacificatore, capace di svolgere con equilibrio la funzione istituzionale che gli compete a tutela di salute, ambiente e territorio.
E siamo certi che tutti rispetterebbero quel ruolo!