Eccoci all’epilogo della superclassifica 2010 divisa per “labili” categorie… Nel precedente articolo, durante il taglia e incolla, ho dimenticato di inserire il breve commento sui Black Keys (giustamente entrati nella categoria New Classics), autori dell’ottimo Brothers (Nonesuch). Come sempre sono pronto a rimediare, dicendovi che il nostro duo sforna un disco maturo di blues rock contaminato da interessanti iniezioni di funk e soul. Buona lettura e arrivederci a gennaio 2012…
Il Ritmo Dell’Anima
Aloe Blacc – Good Things – Stones Throw; Asa- Beautiful Imperfection – Naïve; Blundetto- Bad Bad Things – Heavenly Sweetness; Gil Scott-Heron– I’m New Here – XL; JJ Grey & Mofro– Georgia Warhorse – Alligator; John Legend And The Roots- Wake Up! – Columbia; Kings Go Forth- The Outsiders Are Back – Luaka Bop; Mavis Staples- You Are Not Alone – Anti; Michael Leonhart & The Avramina 7- Seahorse and The Storyteller – Truth & Soul; Sharon Jones & the Dap-Kings– I Learned the Hard Way – Daptone Records; Shawn Lee- Sing A Song – Ubiquity Records; The Duke And The King– Long Live The Duke And The King ; The Roots- How I Got Over – Def Jam; Toots And The Maytals- Flip And Twist – D&F Records.
Si parla di rhythm and blues, di musica soul, di ritmi caraibici, di musicisti che prendono ispirazione dalla tradizione musicale afroamericana. Cominciamo con un’artista nigeriana, Asa; a Lagos la nostra ha avuto modo di ascoltare i grandi del soul (Marvin Gaye e Aretha Franklin in primis), ma anche Fela Kuti e il reggae. E nel suo disco tutte queste influenze convivono con brio e leggerezza. Dalla Francia arriva una delle band reggae più intriganti del 2010, i Blundetto; in realtà la musica giamaicana è solo il punto di partenza per un suono che si lascia tentare anche dal soul, dal funky e dal jazz. Sharon Jones, accompagnata dagli impeccabili Dap-Kings, porta le lancette del tempo agli anni 60 con un soul elegante e romantico, sporcato qua e là da vigorose iniezioni di funky. Gil Scott-Heronè di nuovo tra noi e sta bene: tanto basta per emozionarsi di nuovo con la sua arte sonora. Il geniale produttore e multistrumentista Shawn Lee, facendosi aiutare da alcuni suoi amici cantanti, è riuscito a creare un potente disco di funk&soul con venature psichedeliche. Simone Felice, con i suoi The Duke & The King, sposta l’elegante folk rock degli esordi verso lidi sempre più soul. Il disco dei Kings Go Forthè un concentrato di pura energia funky & soul, mentre il mitico Tootscon i suoi Maytalscontinua a sfornare deliziosi album dove il reggae e il soul di scuola Stax vanno amorevolmente a braccetto. I veterani dell’hip hop, the Roots, oltre a partecipare allo strepitoso disco di John Legend, sfornano un altro capitolo della loro eccezionale storia musicale: pura classe, grandi musicisti. E per finire una splendida anomalia: Michael Leonhart. Questo artista, dopo un’illustre carriera di arrangiatore-produttore-musicista a fianco di nomi che fanno tremare i polsi (Steely Dan, Brian Eno, David Byrne, tanto per citarne alcuni), registra un disco di difficile catalogazione. Nell’album troviamo ritmi afro-beat, spruzzate di funk, dolci ballate, jazz che filtra con atmosfere psichedeliche e suoni etno. Per creare questo sound proteiforme Michael si fa aiutare da membri dei Dap-Kinks(l’anima soul-funky), degli Antibalas(l’anima afro-beat) e dei TV On The Radio(tutto il resto..). Un disco stupefacente, pieno di sorprese musicali, suonato meravigliosamente e colpevolmente ignorato dalla critica musicale. Degli altri si è già parlato in fase di recensione…
New Sounds Of Tradition
Afrocubism – Afrocubism – World Circuit; Alasdair Roberts- Too Long In This Condition – Drag City; Ali Farka Tourè & Toumani Diabatè- Ali & Tourè – World Circuit; Bellowhead- Hedonism – Navigator; Chumbawamba- ABCDEFG – Westpark; Dirtmusic – BKO – Glitterhouse; Imperial Tiger Orchestra– Addis Abeba – Mental Groove; Lobi Traoré- Rainy Season Blues – Glitterhouse Records; Lokua Kanza- Nkolo – World Village; Marcos Valle- Estatica – Far Out; Sierra Leones Refugee All Stars- Rise & Shine – Cumbancha; Victor Démé- Deli – Chapa Blues; Vinicius Cantuaria- Samba Carioca – Naïve; Up, Bustle & Out- Soliloquy – Ninja Tune.
Musica della tradizione che viene interpretata da artisti contemporanei con moderna sensibilità. Partiamo con uno splendido incontro fra due mondi musicali, l’Africa e il suono cubano: in una parola sola Afrocubism. Ali Farka Tourè e Toumani Diabatè, due maestri della musica maliana; si recuperano loro registrazioni risalenti al 2005, anno di pubblicazione dello stupendo In the Hearth of the Moone abbiamo un nuovo piccolo gioiello… Chris Eckman, oltre che averci deliziato con i suoi Dirtmusic (da me recensiti in autunno), si dimostra abile e sensibile produttore avendo voluto pubblicare un disco di un grande artista maliano ormai scomparso, Lobi Traorè; fatevi pure avvolgere dalle splendide e ipnotiche spire sonore del suo blues ancestrale per sola voce e chitarra. Victor Démé, musicista del Burkina Faso, si dimostra ancora una volta artista eclettico, capace di creare un’opera multiforme che si fa influenzare volentieri dai suoni occidentali, senza tradire le sue radici musicali. Per fare ethio-jazz non bisogna necessariamente essere nati in Abissinia. Basta ascoltare gli svizzeri Imperial Tiger Orchestraper avere una conferma di questa mia affermazione; il loro disco, pur essendo figlio della musica di Mulatu Astatkè, risulta più coinvolgente dell’ultima deludente fatica discografica del grande compositore etiope. Lokua Kanza, strumentista preparato e cantante superbo, è autore di una musica eterea che parte dalle suggestioni sonore del suo natio Congo, per approdare a lidi musicali di estatica bellezza. Come sempre la musica può lenire grandi dolori; è accaduto ai musicisti della Sierra Leones Refugee All Stars, incontratisi in un campo profughi della Guinea, durante la terribile guerra civile che ha devastato il loro paese: quasi per reazione a tanto dolore, la loro musica risulta positiva e solare, così contaminata dai suadenti ritmi del reggae. Alasdair Roberts, Bellowheade Chumbawambapossono essere accumunati per la rilettura che fanno della tradizione musicale anglo-scoto-irlandese: più rispettosa del passato quella del menestrello scozzese Alasdair, più variopinta e bandistica quella dei Bellowhead, sarcastica e anticonvenzionale quella dei Chumbawamba. Due campioni della musica popolare brasiliana lasciano il loro segno anche nel 2010: Vinicius Cantuaria, con un disco di elegante bossa nova velata di jazz (grazie anche all’apporto di Bill Friselle Brad Mehldau) e il veterano Marcos Valle, autore di una bossa nova più pop, con sfiziosi innesti psichedelici, ritmi samba e tentazioni funkeggianti. Gli Up, Bustle & Outcontaminano il loro trip hop con suoni provenienti dall’Arabia, dalla Turchia e dal Sud America, confermando ancora una volta che nella musica la globalizzazione è cosa buona e giusta…
Spaghetti Rock
A Toys Orchestra – Midnight Talks – Urtovox; Black Friday- Hard Times – Alì Bumaye; Calibro 35- Ritornano Quelli Di… – Ghost; Il Pan Del Diavolo- Sono All’Osso – La Tempesta; Movie Star Junkies- A Poison Tree – Voodoo Rhythm; Perturbazione- Del Nostro Tempo Rubato – Santeria; Samuel Katarro- The Halfduck Mystery – Trovarobato; Amor Fou– I Moralisti – EMI
Eccoci approdati alle patrie coste. Ci piace ricordare il corposo suono da colonna sonora anni 70 riproposto in modo magistrale dai Calibro 35, veri paladini della Blaxploitation all’italiana, il blues rurale dei Black Fridays, il folk rock arrabbiato dei palermitani Il Pan Del Diavolo, il rockabilly spettrale dei Movie Star Junkies, il folk spruzzato di psichedelia e blues (con attitudini canterburiane) del piccolo grande Samuel Katarro, il pop rock che guarda alla tradizione della canzone d’autore nostrana nel ciclopico disco dei Pertubazionee nel malinconico album dei milanesi Amor Fou. Per gli a Toys Orchestra vedere l’insostenibile leggerezza dell’essere pop, parte terza…
Jazz & Fusion
Bobby McFerrin – Vocabularies – Emarcy; Cassandra Wilson- Silver Pony – EMI; Charlie Haden Quartet West Sophisticated Ladies – Universal/EmArcy; Elephant9- Walk The Nile – Rune Grammofon; Keith Jarrett & Charlie Haden- Jasmine – ECM; Silvia Manco- Afternoon Songs – Egea; Trombone Shorty- Backatown – Verve
Altro mondo sterminato è quello del jazz, con tutte le sue possibili diramazioni e contaminazioni. Con questa mia breve lista non pretendo di esaurire un universo sonoro così vasto, cito solo artisti che mi hanno saputo emozionare…Cominciamo con lo stupefacente virtuoso dell’ugola, Bobby McFerrinche firma un lavoro sontuoso, camaleontico all’insegna di un utizzo corale della voce con forti tinte africane. Meraviglioso il disco di Cassandra Wilson(con registrazioni live rielaborate in studio), una delle migliori vocalist jazz contemporanee; accompagnata da un gruppo di eccellenti musicisti (meritano una citazione il pianista Jonathan Batistee il chitarrista Marvin Sewell), Cassandrapassa con la consueta classe da standard jazz, a brani originali, da canzoni pop, a classici del blues, regalando alla fine una vera chicca a tutti gli appassionati di musica afroamericana. L’instancabile contrabbassista Charlie Hadenfirma un elegante omaggio alle signore del jazz e in coppia con Keith Jarrettci consegna un distillato di emozioni sonore. Trombone Shorty(Troy Andrews) è autore di un disco frizzante che riesce ad amalgamare la tradizione musicale della sua natia New Orleans (ovvero hot jazz e r’n’b) con suoni più moderni come il soul, il funk, l’hip-hop, non disdegnando energiche iniezioni di rock; alla fine la sua musica risulta originale, eccitante e contagiosa. Finiamo con gli Elephant9, strepitoso trio jazz-rock norvegese con attitudini progressive, che possono ricordare certe esperienze di contaminazione musicale tipiche degli anni sessanta (pensiamo ai Lifetime di Tony Williams..).
Blues Power
Elliott Sharp/ Henry Kaiser – Electric Willie A Tribute To Willie Dixon – Yellowbird; Eric Bibb- Booker’s Guitar – Telarc; Harper- Stand Together – Blind Pig; James Cotton- Giant – Alligator; Jimmie Vaughan- Plays Blues, Ballads & Favorites – Shout! Factory; Moreland & Arbuckle- Flood – Telarc; Otis Taylor- Clovis People – Vol.3 – Telarc; The Mannish Boys- Shake For Me – Delta Groove; T-Model Ford- The Ladies Man – Alive Natural Sound
Concludiamo con una delle mie passioni più antiche: il blues. Mi piace ricordare una serie di vecchie glorie che brillano ancora come l’armonicista James Cotton, sempre capace di emozionare con il suo Chicago style, come il novantenne T-Model Fordche fa rivivere splendidamente i suoni del Delta, come Otis Taylorcon il suo blues ipnotico (debitore a John Lee Hooker) sempre disposto a confrontarsi con il folk ed il rock. I Mannish Boys, vero e proprio collettivo blues aperto, fanno un lavoro di ricerca sui suoni del passato, risultando sempre freschi e coinvolgenti. Jimmie Vaughanè autore di un elegante disco che ancora una volta omaggia la sua passione per il r’n’b e il jump blues. Moreland & Arbucklecontaminano di feroce elettricità il blues delle colline del Mississippi settentrionale, non disdegnando a volte momenti acustici e rurali. Eric Bibbci conquista con il suo elegante blues acustico, che si rifà decisamente ai grandi eroi del Delta style. L’armonicista australiano Harperpoteva trovarsi anche nella categoria Il Ritmo Dell’Anima, vista la sua capacità di mischiare il blues con il funky e il soul; altra sua peculiarità è quella di inserire elementi di musica aborigena in un tessuto sonoro tipicamente afroamericano, grazie all’uso del didgeridoo (antico strumento a fiato). Finiamo in bellezza e originalità con l’omaggio che Elliot Sharp, accompagnato da alcuni amici musicisti (Henry Kaiser, Eric Mingus, Queen Estherfra gli altri), ha fatto alla musica del grande compositore e contrabbassista blues Willie Dixon; la sua chitarra regala momenti di improvvisazione e sperimentazione che danno nuova linfa a classici stranoti.
Massimo Daziani