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RISCHIO QUALITA’ PER LA DIFFERENZIATA?
La differenziata rischia già di entrare in crisi? Tra i fattori di rischio alcuni comportamenti poco corretti dei cittadini e ogni tanto anche di qualche amministrazione comunale un po’ facilona e desiderosa di fare grandi numeri fregandosene della qualità di quello che viene raccolto. Il risultato è un aumento di costi. Se la raccolta è “sporca”, infatti, come si dice in gergo, cioè se le impurità sono troppe, i costi salgono obbligatoriamente e si vanifica il lavoro.
Negli ultimi tempi questi costi sono saliti del 4% ogni anno. Si potrebbe allora pensare ad una ulteriore ‘raffinazione’ dei prodotti già differenziati a seguito della raccolta, prima di inviarli al recupero o all’incenerimento?
ECO MONETA
Una moneta unica europea, ma “ecologica” per ripagare le azioni virtuose dei cittadini. L’ingegnere genovese Mongiardini Bartolomeo, ha inventato un modo per retribuire i conportamenti virtuosi dei cittadini in materia ambientale. Nei giorni scorsi ha presentato il progetto della valuta “eco”. Si tratta di una moneta vera e propria coniata dalla zecca dello stato che i cittadini ottengono in cambio della consegna, presso le stazioni ecologiche autorizzate, di rifiuti riciclabili già opportunamente separati. Gli eco sono spendibili in sconti nelle tasse o tariffe dei rifiuti. In tempo di crisi può essere un buon incentivo.
PIANTE CHE ‘SUDANO’ BIOCARBURANTE?
Grande fermento per le previsioni di espansione del mercato dei biocarburanti, prodotti ora anche dalle alghe, come si legge in www.florablog.it. Una società del Massachusetts sta facendo passi avanti su un progetto pilota per ottenere combustibili dalle piante. Lo studio prevede l’utilizzo di piante che riescono a “sudare” biocarburanti. Su www.ilsole24ore.com si legge che risorse destinate alla ricerca sulle piante sono messe in campo anche dai colossi del petrolio tradizonale come Exxon, Bp ecc.
PARTE IL PROGETTO DESERTEC…. C’E’ ANCHE L’ITALIA
Nata su iniziativa di alcune società tedesche, ora vede l’ingresso di compagnie italiane, francesi e spagnole. Dopo anni di polemiche parte il progetto: un consorzio di 12 imprese europee, fra cui le italiane Terna, Enel e Italgen costruirà una serie di centrali fotovoltaiche, eoliche, solare termodinamico a concentrazione nelle aree desertiche del Maghreb e le connetterà in rete con il nostro continente. Investimeno da oltre 400 Miliardi, tempi di realizzazione massimo cinque anni per impianti in grado di produrre energia pari al 15% del fabbisogno elettrico europeo.
PEDALARE FA ENERGIA
L’energia prodtta da cyclette e tapis roulant utilizzata per alimentare luci e monitor della palestra. Con ogni movimento si produce energia: se pedaliamo per trenta minuti al giorno generiamo circa 150 Watt. Il principio, utilizzato in una palestra di Portland, è quello della dinamo della bicicletta che sfrutta l’energia prodotta dalla ruota per illuminare il fanalino. Così i preziosi watt generati dallo sforzo umano alimentano luci e monitor della palestra. In Italia non ci si pensa?
BIRRA…ENERGETICA
Oltre 200 abitazioni in Inghilterra verranno riscaldate con la birra. O meglio con il riciclo degli scarti per la fabbricazione della bevanda. Succede a Southwold nell’est dell’Inghilterra dove la brasserie Adnams, in collaborazione con la British Gas, ha avviato il progetto di trasformare in biocombustibile i residui organici utilizzati nella preparazione della birra. (per riscaldare un appartemento occorrono fabbricare 600 pinte di bitta). E’ il caso di dire che bere fa bene al clima?