“Giudichiamo grave la decisione dell’azienda Rdb di Montepulciano di disertare l’incontro istituzionale convocato per venerdì 8 luglio nella sede della Provincia. Siamo di fronte ad una situazione molto preoccupante, quella di un gruppo che si avvia ad operare una ristrutturazione a livello nazionale dei propri stabilimenti senza coinvolgere nella discussione le istituzioni del territorio, addirittura disertando i tavoli convocati con istituzioni e parti sociali”.
È il commento di Tiziano Scarpelli e Franco Rossi, assessori con delega alle attività produttive rispettivamente della giunta provinciale e del comune di Montepulciano, dopo la decisione dell’azienda Rdb di Montepulciano, comunicata all’amministrazione provinciale via fax, di non partecipare al tavolo di confronto convocato per oggi.
“Siamo preoccupati – continuano Scarpelli e Rossi – perché non conosciamo le effettive intenzioni dell’azienda. Quello di Montepulciano è uno stabilimento importante, che dà lavoro a 78 persone con un livello di produttività molto alto, che però rischia di uscire da questa vicenda fortemente ridimensionato. La crisi dello stabilimento di Montepulciano ha effetti molto gravi anche sull’indotto, che occupa alcune decine di lavoratori. C’è dunque grande preoccupazione per i posti di lavoro e per le famiglie della nostra provincia. Quello che più preoccupa è la decisione dell’azienda di portare avanti il proprio percorso di ristrutturazione rapportandosi esclusivamente con interlocutori nazionali, scavalcando i territori. L’amministrazione provinciale di Siena e il comune di Montepulciano esprimono solidarietà ai lavoratori di Rdb, che oggi hanno protestato in piazza Duomo per chiedere l’avvio di un confronto serio e trasparente fra azienda, istituzioni e parti sociali. Provincia e Comune rinnovano tutta la propria disponibilità per discutere e concertare con l’azienda e i rappre-sentanti sindacali una soluzione condivisa – concludono Scarpelli e Rossi – che punti al risanamento e al rilancio di Rdb salvaguardando i livelli occupazionali”.