Dai titoli di alcuni giornali sembra che il Consiglio Comunale aperto sulla riconversione della Sadam si sia trasformato in un campo di battaglia, posso testimoniare che non vi sono stati nè morti nè feriti, chi era presente può confermare quanto dico.Non capisco perché su questo argomento si vogliano sempre e comunque esasperare i toni, per cui la divergenza di opinioni diventa “scontro” e la differenza di idee si trasforma in “fatto d’armi”. Per fortuna i protagonisti di questa vicenda mostrano molta più maturità di chi li vorrebbe impegnati in una lotta ”al coltello”. Ora che la serata del primo febbraio si è un po’ decantata credo che sia utile tentare di fare un ragionamento. Secondo il mio parere, il Consiglio Comunale è stata una tappa utile per mettere a fuoco il progetto che il Gruppo Maccaferri propone. In altre occasioni tutto questo non era stato possibile: quando l’Azienda venne al Teatro comunale, le contestazioni impedirono, a chi voleva capire, quali fossero le reali intenzioni dell’impresa. Dall’altro lato il Gruppo Maccaferri ha sempre evitato di affrontare in maniera diretta i dubbi e le obiezioni che il Comitato ed i cittadini sollevavano e sollevano sul progetto. Siamo stati colpiti da una sorta di corto circuito informativo/mediatico per cui un po’ tutti compresi quelli che, per ruolo istituzionale, dovrebbero avere un po’ di prudenza, hanno dato fiato alle trombe. Il risultato? Non un’armonica melodia ma un baccano d’inferno!Io però continuo a credere nel dialogo e non a caso il Consiglio Comunale ha posto un punto fermo che spero consenta di fare qualche passo in avanti alla discussione. In qualità di Sindaco ho ripetuto una cosa molto semplice e cioè che l’Azienda ha il diritto/dovere di presentare il progetto integrato, i cittadini hanno pieno titolo a sollevare obiezioni, le Istituzioni hanno l’obbligo di esaminarlo. E’ del tutto evidente che se emergessero pericoli per la salute, l’ambiente, il territorio nessuno di noi sarebbe così pazzo da approvarlo. Anche per questo motivo ho fatto una proposta, quella di mettere a confronto le varie opinioni: ha infatti poco senso utilizzare i così detti “esperti” come “mazze da baseball” solo per buttare la palla nel campo avversario, credo che sarebbe meglio incontrasi a metà strada e discutere serenamente. Questa disponibilità l’ho ravvisata in quasi tutti gli interventi e credo che la buona volontà dimostrata da molti rappresentanti del Comitato, dai lavoratori e dalla azienda debba essere colta al volo.Come ho avuto modo di dire in questa vicenda gli Amministratori locali sono arbitri e garanti delle regole, chiamati a fare osservare le leggi e le norme che il nostro Stato e la nostra Regione si sono dati in materia di energie rinnovabili. Non ci vogliamo scaricare di responsabilità, tutto il contrario, anzi dobbiamo essere ancor più severi nel pretendere il massimo delle garanzie, ma al tempo stesso attenti a non tarpare le ali allo “spirito d’impresa” custodito nella nostra Costituzione.La mia idea, infatti, è che nessun Amministratore può rinunciare a cuor leggero ad un investimento importante come quello che viene proposto dal Gruppo Maccaferri, consapevoli però che non si possono barattare i posti di lavoro con la salute e la salvaguardia del territorio.Questo non significa seguire quella “strana” moda che oggi sembra imperversare in Toscana per cui le imprese e i progetti industriali vengono visti come qualcosa di “diabolico”. Se vogliamo modernizzare, rinnovare, dare un futuro ai nostri giovani il manifatturiero e le industrie di trasformazione rimangono alla base di qualunque tipo di sviluppo. In questo senso ritengo che il Consiglio Comunale aperto abbia lanciato dei segnali precisi, comprese alcune delle proposte avanzate dal Comitato che devono essere sottoposte ad una attenta verifica di fattibilità. In questo senso non ho colto rigidità preconcette ma la disponibilità ad accogliere la sfida del cambiamento . Come ho detto agli amici del Comitato, qualora non fossero soddisfatti hanno alcune frecce al loro arco: vi è l’istituto del referendum popolare, la possibilità di intervenire direttamente sulla Valutazione di Impatto Ambientale, produrre studi, ricerche, analisi, tutte cose che debbono e possono entrare a far parte del processo decisionale. A questo punto attendiamo in tempi brevi il progetto e da lì ripartiremo.
Paolo Brandi Sindaco di Castiglion Fiorentino