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Come sempre,in occasione dell’arrivo di bollette da pagare, quando la sensibilità dei cittadini è più alta , si inseriscono azioni tendenti ad alzare polveroni strumentali, spesso nascondendo la realtà delle cose per malafede o ignoranza: come è successo in seguito all’arrivo, per il secondo anno delle contribuenze del “Consorzio di Bonifica della Valdichiana Aretina”.
Pertanto condividiamo la presa di posizione del Sindaco di Cortona A.Vignini che in proposito dichiara la propria disponibilità alla convocazione di un Consiglio Comunale aperto, che potrà permettere di affrontare in modo puntuale: le fonti giuridiche che hanno portato alla costituzione dei consorzi, le funzioni, la cronologia storica e le attività di quello costituito nella Valdichiana aretina. L’occasione, nella chiarezza e trasparenza potrà evidenziare i pro e i contro legati alla costituzione di questo organismo, facendo venire meno operazioni strumentali.
Ci preme comunque cercare chiarezza su alcune considerazioni:
· I Consorzi di Bonifica sono istituiti e regolati da una normativa Nazionale (RD n°215 del1933) e leggi attuative regionali che per la Regione Toscana sono la n°34 del 1994 e s.m. Tali fonti legislative definiscono, tra le altre cose, le competenze in materia di manutenzione idraulica del territorio ed anche il ruolo delle Provincie e quello dei Consorzi di Bonifica. A tal proposito ci risulta che quello della Valdichiana è l’ultimo ad essere stato costituito in Toscana: istituito nel 2005, ha iniziato ad operare a fine 2007.
· I Consorzi sono enti pubblici economici a cui è demandato l’intervento sul reticolo idraulico secondario per il quale dove la responsabilità della manutenzione è dei frontisti, sia privati che pubblici.
· Nel 2010 si erano aperte molte aspettative sui rispetto ai provvedimenti che il governo Berlusconi ed il ministro Calderoli avevano annunciato rispetto al superamento di vari organismi, compresi i Consorzi di Bonifica, peccato che agli annunci non siano seguiti provvedimenti legislativi, decreti attuativi.
· Per quello che ci riguarda, riteniamo che le funzioni dei Consorzi debbano essere mantenute, tanto più in una situazione di grave dissesto idrogeologico del territorio, che oltre alla devastazione dovuta ad una cementificazione selvaggia e alla scarsa memoria e rispetto della storia millenaria del paesaggio agrario (e dei suoi vincoli) è legata alla manomissione ed insufficiente manutenzione della rete idraulica, sia per la parte pubblica che per quella dei privati.
· Ci auguriamo che in una revisione legislativa si arrivi al superamento degli organismi di gestione e che la “Provincia”sia riconosciuta come l’ente territoriale più idoneo ad assumerne le competenze.
· A tal proposito, già la Regione Toscana ha avviato un percorso di semplificazione gestionale con lo scioglimento dei Consigli e la nomina di un unico commissario in attesa di una normativa più attenta e puntuale.
Fatte le dovute precisazioni, riteniamo che le prese di posizione su i costi amministrativi del Consorzio di bonifica della Valdichiana sono solo propagandistiche, dimostrando un pizzico di malafede e poca conoscenza della legislazione inerente. I bilanci sono pubblici e possono essere facilmente consultati da ogni cittadino; da un loro esame, anche senza fare approfondito, risulta infatti che i costi amministrativi totali, compreso il personale (quattro dipendenti), si aggirano intorno al 15% del totale complessivo annuo dell’ente.
In conclusione, riteniamo che i cittadini debbano essere soprattutto interessati alla trasparenza degli atti ed alla concreta realizzazione di interventi che migliorino la messa in sicurezza idrogeologica del territorio.
Il Consorzio della Valdichiana ci pare che stia operando in questa direzione; sicuramente dovrebbe preoccuparsi di informare e coinvolgerei di più i cittadini; così come è diritto dovere dei cittadini segnalare all’ente i possibili interventi da eseguire.
Il Circolo R.Censi del PRC di Cortona