Dopo le recenti elezioni amministrative che hanno regalato al centrosinistra una sequela di vittorie impensabili fino a pochi mesi fa e in attesa dei ballottaggi che potrebbero confermare questo trend positivo, è ora il momento di parlare di referendum. Ho letto nei giorni scorsi l’appello che mi è stato rivolto dalle forze che fanno riferimento alla Federazione della Sinistra con il quale vengo sollecitato a prendere posizione in vista di questa consultazione.
Innanzitutto mi sembra giusto fare una breve riflessione sull’importanza generale dello strumento referendario, esso è espressamente previsto dal nostro ordinamento per consentire ai cittadini di esprimersi direttamente su problematiche particolarmente importanti. Chi come il sottoscritto ritiene ancora che la democrazia abbia un valore non può che sperare in una massiccia partecipazione senza la quale avrebbero ragione quelle forze retrive che sostengono l’autoreferenzialità delle istituzioni. Per quanto mi riguarda dunque andrò sicuramente a votare e spero che il mio modesto esempio sia seguito dalla maggioranza dei cortonesi a prescindere dalle loro opinioni. Infine, siccome mi vanto di essere una persona che rifugge dal politichese e da posizioni ambigue tengo anche ad annunciare che, personalmente, mi esprimerò con un convinto sì a tutti e quattro i quesiti referendari: contro la privatizzazione dell’acqua, contro il ritorno del nucleare e contro la norma del “cosiddetto” legittimo impedimento