{rokbox title=| :: |}images/montepulciani4.jpg{/rokbox}Anche il Comune di Montepulciano aderisce a “Porte chiuse, luci accese sulla cultura”, la giornata di mobilitazione nazionale a difesa del diritto alla cultura indetta da Federculture e ANCI con la partecipazione del FAI. Di conseguenza venerdì 12 novembre la Biblioteca – Archivio Storico “Piero Calamandrei” e il Museo Civico – Pinacoteca Crociani rimarranno chiusi. La giornata vivrà il suo epilogo in musica, agli ex-Macelli. Alle 22.00 si esibirà il gruppo Truth in the abstract blues e gli organizzatori di Mattatoio N. 5 hanno scelto di aderire alla protesta aprendo lo spettacolo ad ingresso libero.
“Aderiamo a questa clamorosa forma di protesta per sensibilizzare i cittadini sugli effetti dell’ultima manovra varata dal Governo” spiega Franco Rossi, Assessore al Sistema Montepulciano.
“Questa volta non si tratta solo di tagli, pur molto consistenti, – prosegue Rossi – pari a circa 280 milioni tra tagli diretti al Ministero per i Beni e le Attività Culturali, decurtamento del Fondo per lo spettacolo e dei trasferimenti statali agli enti culturali, cui si aggiungono le riduzioni a carico delle amministrazioni locali che, secondo prime stime, potrebbero pesare sul settore per circa 800 milioni di euro nel prossimo biennio, ma di un combinato di articoli contenuti nella legge, la cui applicazione disegnerà un quadro generale nel quale l’intervento pubblico dovrà fare totalmente marcia indietro, rinunciando di fatto alla possibilità di attuare politiche culturali, sia a livello nazionale che regionale e locale”.
“Avevamo sperato di arrivare alle celebrazioni del 150mo dell’unità d’Italia con la casa in ordine, almeno in alcune stanze, avendo riordinato l’archivio comunale dal 1861 in poi, per rendere fruibile un pezzo importante di memoria locale alla cittadinanza” aggiunge Silvia Calamandrei, Presidente dell’istituzione biblioteca.
“Una classe dirigente miope e superficiale, completamente ignara dell’importanza civile della cultura e che vede in essa solo un bene da sfruttare economicamente finché dura, ha fatto sì che dovessimo contare sulle nostre limitate forze e su contributi parziali: abbiamo potuto riordinare solo pezzetti di memoria, come quella sull’acquedotto di fine Ottocento, allestendone una mostra nei locali della Biblioteca. Ed altre iniziative, nonostante tutto, prenderemo nel corso del 2011”.