Stessa cosa può dirsi, ieri, per l’Inter, vittoriosa a Cagliari per 1 -0, con il solito sigillo di Eto’o con un gran sinistro da fuori area, a rispondere ai soliti cori razzisti. Poco più fa la squadra nerazzurra, ma non moltissimo fa il Cagliari, in grado di impensierire giusto un paio di volte, consecutivamente, Julio Cesar, sempre all’altezza della situazione. Un modo di vincere totalmente diverso lo offre il Milan che, a ritmo di samba, batte un gagliardo Chievo per 3 – 1. Partita in bilico fino al novantatreesimo, quando Robinho, splendidamente imbeccato da Ronaldinho, segna la sua prima rete italiana. Prima di lui, una doppietta del “ papero “ Pato, con Ibrahimovic assist – man, portava la squadra rossonera sul 2 -0, ma i veneti non si arrendevano e solo un super Abbiati prima e dopo il raddoppio e un errore di mira abbastanza clamoroso non davano un pareggio, che non sarebbe stato demeritato per la squadra clivense.
Al quarto posto troviamo un Napoli un po’ troppo Lavezzi – dipendente. Dopo il vantaggio iniziale, la squadra partenopea subisce la reazione degli etnei e solo un super De Sanctis nega il pareggio finchè può, ma una prodezza di Gomez, uno degli innumerevoli argentini presenti nella squadra di Giampaolo, regala un punto strameritato ai siculi. A questo punto il Napoli si sveglia, ma è troppo tardi.
Subito dietro arriva la Juve, con il miglior attacco del campionato, ieri un 4 – 0 senza discussioni al Lecce, che fino al fischio di inizio appaiava i bianconeri in classifica con otto punti. Aquilani, gran tiro da fuori area, Felipe Melo con un rigore alla Totti, Quagliarella di testa e capitan Del Piero, che ieri ha segnato il suo centosettantottesimo goal in serie A, affiancando un certo Giampiero Boniperti, portano la squadra di Gigi del Neri al quinto posto in classifica. Non sarà una squadra da scudetto quella bianconera, ma in questa stagione potrà togliersi qualche soddisfazione.
Risale la Samp, mentre sprofonda, ed è ultima, la Fiorentina. Il vantaggio iniziale di Marchionni non è sufficiente alla squadra viola, perchè, nel finale di partita, Ziegler su punizione, e poi Cassano, con un’azione quasi del tutto personale, in due minuti ribaltano il risultato e portano i blucerchiati nelle zone alte della classifica. Mihailovic scricchiola.
Un tiro un goal, questa la ricetta dell’Udinese, che con un colpo di testa di Corradi espugna Brescia e lascia l’ultimo posto in classifica. L’airone Caracciolo sbaglia due occasioni clamorose. Terza sconfitta consecutiva per i lombardi.
Nel derby emiliano – romagnolo 1 – 1 e tutti contenti, tranne l’autore del pareggio parmense Zaccardo che va ad esultare davanti alla sua famiglia ed ai suoi amici, questi vengono pesantemente insultati e sono costretti ad andarsene. Solito episodio di grandissima imbecillità! Il Cesena era passato in vantaggio con il suo ariete Bogdani, perfetto nell’insaccare di testa.
La Roma, anche se in convalescenza, sembra in ripresa, e supera un Genoa non bello per 2 – 1. Borriello e Brighi segnano le due reti per i giallorossi, con il primo che prende anche un palo ed una traversa, ma grande protagonista è Totti, con una partita all’altezza della sua fama. Il pupone sfiora anche una segnatura da cineteca con un tiro poco prima della metacampo avversaria, tiro che se avesse tolto l’estremo difensore genoano impreparato, avrebbe fatto crollare l’Olimpico. Toni abbastanza evanescente. Il solito finale senza fiato dei giallorossi regala un po’ di suspence, ma nulla più.
Dulcis in fundo un Palermo pazzesco! Quattro reti, con un Pastore che non sta facendo rimpiangere Cavani, ed apre le marcature con un esterno destro di rara precisione e bellezza che si va ad insaccare sotto l’incrocio dei pali ed il raddoppio di Ilicic, che prende impreparato Viviano rendono il resto della partita pura accademia con la squadra rosanero che continua a regalare spettacolo. Di Vaio porta la croce in continuazione, ma non può bastare a questo Bologna.
Alla prossima.