{rokbox title=| :: |}images/autostrada.jpg{/rokbox}Con la conversione in legge del decreto che tanto aveva fatto parlare quest’estate, istituendo di fatto la ‘gabella’ per chi entrava ed usciva al casello A1 Valdichiana si riapre nuovamente una questione che sembrava chiusa. Allo stato delle cose la conversione in legge del decreto, tradotta in soldoni (o sarebbe meglio dire in ‘spiccioli’ visto che la gabella nel Luglio scorso oscillava fra 1 e 2 euro), dovrebbe comportare un’attuazione pratica nel giro di qualche mese (si dice dal 1° Maggio 2011) con istituzione di veri e propri caselli agli ingressi dei vari raccordi e tratti interessati, fra cui figura la Perugia-Bettolle.
In pratica andrebbero a monte tutte le sentenze di questi mesi. Ricordiamo infatti che la disposizione era stata introdotta dal Decreto-Legge 31 maggio 2010, n.78; in seguito Provincia di Roma e di Pescara, Codacons e ad alcuni comuni laziali avevano presentato richiesta di sospensiva al Tar del Lazio che aveva accolto le ragioni dei ricorrenti; successivamente la Presidenza del Consiglio dei Ministri e ANAS avevano ricorso in appello al Consiglio di Stato che però aveva rigettato tale ricorso precisando che le ordinanze del Tar dovevano essere applicate solo ai singoli segmenti stradali interessanti nella richiesta di sospensiva, impedendo quindi effetti sulla Perugia-Bettolle. Alla fine però la prima sezione del Tar del Lazio, accogliendo un nuovo ricorso proposto dal Movimento difesa del cittadino, aveva deciso che lo stop agli aumenti dei pedaggi deve essere esteso a tutta l’Italia bloccando quindi il surplus da pagare al Casello Valdichiana.
La cosa che suona strana è che la vicenda della Perugia-Bettolle risulta seguitissima in terra senese mentre passa quasi sotto silenzio in terra aretina. Questo anche nell’azione di politici e amministratori locali, che qualcosa hanno fatto per protestare, ma sono rimasti decisamente meno ‘sulla breccia’ rispetto ai loro colleghi aldilà del Canale Maestro della Chiana. E proprio a Siena, mentre ad Arezzo tutto resta silente, si continua a discutere.
Oltre ai deputati del PD Ceccuzzi e Cenni si segnala un’intervento della Lega Nord di Siena che contesta il provvedimento del Governo, nonostante la Lega sia una componente fondamentale del governo stesso. Ma leggiamo le motivazioni del ‘No’ a cui segue una proposta che potrebbe forse rappresentare una soluzione, sempre poi che i fondi raccolti siano utilizzati in investimenti infrastrutturali, senza disperdersi in chissà quali rivoli.
“La Lega Nord” si legge in una nota “si è sempre schierata contro l’aumento del costo per chi esce a Bettolle ed a Firenze Certosa, indistintamente se prendano i raccordi o meno. La Lega Nord Toscana” continua la nota “una soluzione equa l’aveva trovata, ma purtroppo a sinistra non ci sentono. Noi abbiamo sempre detto che l’aumento dovrebbe riguardare soltanto quei mezzi pesanti che per non pagare l’autostrada si immettono sulla Siena – Bettolle o sulla Siena – Firenze e che sono, quindi, i primi responsabili dei danni subiti da queste strade, soprattutto dall’Autopalio”.