{rokbox title=| Riccardo Fontana :: Vescovo Arezzo, Cortona, Sansepolcro|}images/riccardofontanavescovo.jpg{/rokbox}E’ rientrato velocemente all’ovile il parroco di Rigutino, Don Virgilio Annetti, finito stamani sulle pagine del ‘Nuovo Corriere Aretino’ per quanto da lui scritto sull’ultimo numero di ‘Vita Parrocchiale’, giornale di parrocchia recapitato nelle case dei suoi fedeli nei giorni di Natale. Don Virgilio, adirato per una serie di furti subiti in pochissimi giorni dalla sua parrocchia (oltre a soldi e oggetti erano stati anche compiuti alcuni danneggiamenti), se l’era presa con i rom.
“Senza tanta pietismi“, scriveva il parroco su ‘Vita Parrocchiale’ (il passo è riportato sul ‘Nuovo’ di oggi), “torna in mente quell’uomo che tentò invano, a suo tempo, una vera pulizia etnica. Si chiamava Himmler. Dette questo ordine. Aggiungere ad ogni convoglio un vagone di Rom. Sappiamo bene dove il convoglio era diretto. Verrebbe da dire: benedetto Himmler, perchè uno solo invece di due!“.
Sempre sul ‘Nuovo’ di oggi il parroco aggiustava un po’ il tiro della cosa, ammorbidendo la forza delle parole scritte, precisando di non aver voluto fare alcun elogio di Himmler, ma confermando la sua indignazione per il fatto che certi furti restassero impuniti e spiegando anche i motivi che l’avevano spinto ad attribuirli ai rom. In pratica un preludio del ravvedimento di oggi, che emerge da una nota stampa inviataci dalla Diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro che riportiamo integralmente qui di seguito:
La Chiesa diocesana ha appreso con dolore le dichiarazioni del Rev.do Don Virgilio Annetti, a seguito di furti subiti. Si dissocia completamente dagli argomenti adoperati e dall’utilizzo improprio e offensivo dei tristissimi fatti storici evocati. In questa deprecabile vicenda si rimarca la totale dissonanza con la dottrina della Chiesa e la ben nota posizione della Santa Sede. Al Parroco di Riugutino, convocato e ammonito per le dichiarazioni rese e gli interventi pubblicati, è stato chiesto di rimediare al male fatto, domandando perdono per le dichiarazioni inaccettabili in ogni uomo dabbene e tantomeno in un pastore della Chiesa Cattolica, che ha in ogni circostanza il dovere di insegnare ai fedeli la sana dottrina. L’interessato ha sottoscritto, dinanzi al Vescovo e al Vicario Generale, la seguente ritrattazione dove manifesta i suoi sentimenti più veri: “Nell’ultimo numero di “Vita parrocchiale”, commentando alcuni furti che sono avvenuti in parrocchia, in un momento di sconforto ho usato espressioni gravemente offensive verso i fratelli Rom, le quali, oltre che ingiuste, sono radicalmente contrastanti con i principi cristiani di carità e di rispetto della persona umana; inoltre esse sono in piena contraddizione con la mia vocazione di sacerdote a servizio della Chiesa e alla sequela di Gesù Cristo. Rileggendo quel testo provo vergogna e rammarico non soltanto per quello che ho scritto, ma anche per averlo inviato alle famiglie della mia parrocchia che, anche attraverso il giornale, devo educare alla carità e alla misericordia. Pertanto chiedo scusa ai miei parrocchiani e alla mia Chiesa locale ed esprimo la mia piena solidarietà verso le comunità dei Rom e verso tutti i migranti e gli stranieri che vivono in Italia e che attraverso il pluralismo di lingue, culture e religioni sono una ricchezza per le nostre comunità”.
Arezzo, 12 gennaio 2011
L’Ufficio stampa
della diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro