Appena chiusi i battenti su “Etruschi maestri di scrittura. Società e cultura nell’Italia antica”, la prestigiosa mostra di reperti archeologici sul tema provenienti dai più importanti musei italiani ed europei, che ci ha accompagnato al MAEC fin dallo scorso marzo, ci è stato chiesto di ripercorrere le tappe delle molte iniziative collaterali a carattere divulgativo fortemente volute e promosse da AION Cultura, in stratta collaborazione con il MAEC, il Comune di Cortona e l’Accademia Etrusca. Loro scopo era facilitare il più possibile l’approccio alla mostra, cercando di rendere chiaro e appetibile un tema apparentemente difficile e poco affascinante come quello della scrittura antica.
Si sono quindi messe in campo iniziative e proposte espressamente rivolte alle scuole, al pubblico dei più giovani e, in generale, alla divulgazione scientifica. Ecco una carrellata di quanto realizzato, sperando che almeno in parte abbia contribuito al successo generale della mostra.
In primis, anticipando di qualche mese l’apertura della mostra, AION Cultura ha indetto un Concorso letterario nazionale gratuito per racconti brevi inediti a tema “etrusco” dal titolo “ScribiAmo! Narrazioni etrusche”; il concorso, giocando sul tema della scrittura e del suo ruolo come strumento di comunicazione, intendeva promuovere la creatività di autori esordienti o non ancora affermati attraverso un canale non convenzionale come quello di una esposizione temporanea all’interno di un museo archeologico. La provocazione è stata immediatamente raccolta tanto che in molti hanno partecipato al concorso, sia singoli autori che classi, provenienti un po’ da tutta Italia. Il concorso, vinto da Cristina Giuntini di Prato, per la sezione autori singoli, e in ex equo dalla classe 5^ della scuola primaria “D’Asso” di Chivasso (Torino) e dalla classe 5^ della scuola primaria di Cesa (Arezzo) ha avuto la cerimonia di premiazione il 26 maggio nell’ambito di “Amico Museo” ed ha anche evidentemente contribuito a diffondere la promozione della mostra ben oltre l’ambito del centro Italia. Il livello dei materiali arrivati e l’entusiasmo dei partecipanti spinge a pensare di rendere questo concorso un appuntamento fisso annuale, di cui il MAEC potrà farsi vanto anche negli anni a venire.
Moltissime le visite didattiche realizzate nelle sale espositive mentre nel laboratorio didattico, appositamente ripensato in occasione della mostra e riallestito nelle sale a pianterreno di Palazzo Casali, si sono invece svolti i laboratori di archeologia sperimentale legati al tema della scrittura degli Etruschi e rivolti alle scuole di ogni ordine e grado, anche per i bambini della scuola dell’infanzia. Mi zichu – La scrittura degli Etruschiera il laboratorio pensato per le classi 5^ della scuola primaria. Prendendo spunto dai materiali presenti in mostra e da quelli della sezione permanente del MAEC, i ragazzi sono stati avvicinati alla scrittura degli Etruschi in maniera semplice ma scientificamente corretta, attraverso l’osservazione dei materiali in mostra, l’analisi e riproduzione di alfabeti etruschi, la realizzazione di iscrizioni su lamina o terracotta.
Invece con Dai graffiti allo smartphone: la scrittura in Europa si è proposto un excursus che, partendo dalle scritture cuneiformi e dai pittogrammi, attraverso prove di scrittura, seguisse l’evoluzione della scrittura nel mondo occidentale fino alla scrittura capitale e ai “nuovi” pittogrammi moderni degli smartphone, analizzando sia i segni che i supporti scrittori.
Insomma, in questo modo oltre 4000 studenti hanno potuto prendere parte attiva e “toccare con mano” una esposizione che è andata ben oltre le nostre più ottimistiche previsioni.
Il pubblico dei più giovani è da sempre al centro delle politiche divulgative di AION Cultura: dopo appuntamenti più puntuali come laboratori di scrittura e cacce al tesoro all’interno del MAEC, il momento forte delle attività extrascolastiche è stato quello di S-passo al Museo: gli Archeojunior di settembre, veri e propri campi estivi con laboratori ed attività sperimentali organizzati al MAEC nelle due settimane a cavallo tra la fine di agosto e i primi di settembre, anch’essi incentrati sulla storia della scrittura nel mondo occidentale: oltre sessanta bambini tra i cinque e gli undici anni hanno visitato, ricostruito, sperimentato, compreso il mondo degli Etruschi e la loro cultura, in maniera divertente ma allo stesso tempo scientificamente corretta.
In tema di divulgazione tout court, al pubblico di visitatori occasionali così come ai residenti sono state proposte continuativamente visite interattive alla mostra, che ne permettessero una fruizione più facile ed immediata. Soprattutto si sono promossi incontri con scrittori, docenti ed illustratori che portassero il tema della scrittura nell’attualità del Terzo Millennio. In Notti Coritane 2.0 – Scrivere la Storia, con Simone Frasca e Giulia Conti si è affrontato il tema “Illustrare la storia”, di come cioè sia possibile utilizzare le immagini per raccontare la storia in maniera efficace e valida non solo per i bambini più piccoli ma anche per adolescenti e non esperti. Invece con il professor Guido Clemente dell’Università di Firenze, accompagnato dal Professor Sergio Angori e Albano Ricci, si è ragionato di “Scrivere di Storia Antica nel III Millennio”, di quale cioè sia – se c’è – il linguaggio giusto oggi per far appassionare i giovani alla storia antica e alle nostre radici più lontane.
Non solo “chiacchiere” però, ma anche degustazioni, trekking e visite alle cantine del territorio per offrire un quadro esaustivo degli Etruschi e della loro cultura, i nostri antenati che hanno dato grandissimo valore alla scrittura ma sapevano anche godersi la vita!
Eleonora Sandrelli