“Ho letto con particolare attenzione-afferma Marco Casucci, Consigliere regionale della Lega Nord-la cronaca relativa all’ultima Direzione provinciale del Pd aretino dove ho osservato un certo attivismo da parte dei democratici cortonesi, forse spaventati da quanto successo ad Arezzo, Montevarchi e Sansepolcro.”
“Merita, poi, ricordare-prosegue il Consigliere-che la maggioranza relativa della suddetta Direzione ha approvato, alla presenza di soli 35 delegati su 80(circa il 43% ndr), il ritiro delle dimissioni di Massimiliano Dindalini, Segretario provinciale a cui si imputano, da più parti, renziani compresi, delle colpe non esclusivamente sue(insomma, è il classico capro espiatorio in salsa Pd ndr); inoltre, va, peraltro, sottolineata l’astensione dell’Onorevole Donati e dell’ex Sindaco di Cortona, Vignini, risultando, così, ancora più evidente una forte spaccatura interna.” “Nella sua relazione-sottolinea l’esponente leghista-Dindalini accentra la sua analisi sul decreto salva-banche, considerandolo un provvedimento importante in chiave nazionale, ma che non ha tenuto in debita considerazione i territori. “Valuto, poi-insiste Casucci-assolutamente insufficiente quanto stabilito nel documento presentato dal Pd cortonese ed approvato dal Provinciale, in cui si chiede la convocazione dell’Assemblea locale, per affrontare il dibattito sul segretario e la segreteria e l’organizzazione di un nuovo congresso da tenersi nel mese di ottobre.” “A questo punto-precisa il Consigliere-ritengo che presunzione ed approssimazione continuino a caratterizzare la classe dirigente del Pd aretino; inutile, infatti, chiedere la testa di Dindalini, se rimane Ministro la Boschi e non cambia la politica nazionale.” “Sono, dunque, sempre più convinto-conclude Marco Casucci-che il cambiamento di leadership politico-amministrativa è possibile in tutti i comuni dell’aretino; se il centro-destra, come ad Arezzo e Montevarchi, saprà fare gioco di squadra, allora, ne vedremo davvero delle belle….”