Ben ritrovati su L’Euroscettico, la rubrica sugli Europei di calcio di Valdichiana Oggi. Ottavo appuntamento, l’ultimo. Tristezza a carrettate e una finale da commentare: proverò ad andare avanti, ma non sarà facile. Il Portogallo è campione d’Europa. La Francia, ospite del torneo, ha perso 1-0 ai tempi supplementari: gol di Eder. (E subito tutti a pensar male). Non vi sto prendendo in giro, ha segnato uno che si chiama Eder per davvero. Lo so che può sembrare assurdo, ma dovete farvene una ragione: Eder ha fatto vincere l’Europeo al Portogallo con un tiro da venticinque metri a dieci minuti dalla fine. Il Portogallo è la regina d’Europa, Eder il suo re.
Anche ieri sera il Portogallo non aveva nessunissima voglia di vincere la partita. Unico obiettivo era battere il record: conquistare l’Europeo vincendo una sola gara nei 90 minuti. Ebbene signori, i ragazzi di Fernando Santos ci sono riusciti. Chapeau.
La Francia, invece, l’ennesimo titolo internazionale in casa propria, aveva proprio voglia di vincerlo. Per farlo, avevano pianificato una strategia degna di un campionato di terza categoria: azzoppare l’avversario più forte (Cristiano Ronaldo) e andare a prendersi la coppa in scioltezza, magari con una goleada. Magari. (Io la sconfitta al golden-gol nel 2000 non l’ho ancora digerita, quindi un po’ ci godo, non so voi).
Tutto come previsto (e pianificato): dopo 15 minuti Payet non si ferma e piazza una bella randellata al ginocchio di Ronaldo. Il fenomeno prova a fare il duro, ma dopo 10 minuti si mette a piangere e chiama la mamma, ovvero chiede la sostituzione. (Donne, diffidate di questi bellimbusti! Appena vengono sfiorati piangono come bambini). E comunque il piano francese ha funzionato. Entra addirittura Quaresma (uno che al referendum per le trivelle avrebbe votato ‘No’ – questa è per gli intenditori) con una foglia disegnata sulla testa. A Parigi già si brinda con caroselli annessi.
Il problema è che la Francia non sfrutta le occasioni che riesce a creare. E il Portogallo, senza Ronaldo, si è trasformato in un autobus in sosta davanti alla porta. Uno 0-0 disegnato come la foglia sui capelli di Quaresma (in pratica, uno schifo). Tre cose però voglio dirle: 1) le due più grosse occasioni per la Francia sono state due colpi di testa falliti da Griezmann che è alto un metro e una Vigorsol. 2) A tempo praticamente scaduto Gignac manda Pepe al bar con una finta e con il destro colpisce il palo da 2 metri. 3) Avevo pronosticato Sissoko e Pepe migliori in campo. Sissoko è stato senza dubbio il migliore dei francesi (a tratti mi ha ricordato Kucka), quindi avevo indovinato. Per quanto riguarda Pepe, vedi punti 1) e 2).
Ma veniamo al dunque. Tempi supplementari. Il Portogallo pensa già ai rigori mentre la Francia vede il suo piano andare in frantumi. Eder, entrato a un quarto d’ora dalla fine per sostituire il non-giovane Renato Sanches, s’inventa la giocata della vita al 109esimo. Ma è stata veramente la giocata della sua vita: sono straconvinto che questo cimbellone portoghese chiamato Eder i vizi li abbia tutti, ma non quello del gol. Questo è uno di quelli che gli allenatori mandano in campo per “far salire la squadra”, non per vincere le partite. E invece… Grazie a lui il bel Ronaldo ha vinto l’Europeo. E forse vincerà il Pallone d’Oro. Con il gol risolutore di Eder possiamo dire che c’è stata anche un po’ d’Italia in questa finale. Consoliamoci così.
Nessuno vi consolerà, invece, dopo questa ultima e triste notizia: la rubrica L’Euroscettico finisce qui. Saluto e ringrazio tutte le persone che hanno dedicato 10 minuti del loro tempo a leggere questi miei piccoli interventi sugli Europei. Se avete sorriso, anche solo una volta, leggendole, io sarò contento. A presto!