Mai come questa volta, vi è stata una così lunga campagna elettorale per un referendum, ma ciò è dovuto principalmente al fatto che Renzi ha voluto farne un referendum su se stesso ed il suo governo mettendo in secondo piano le ragioni delle modifiche alla costituzione italiana. Sinistra Italiana, invece, vuole entrare nel merito delle ragioni che convincono a votare NO alle modifiche costituzionali e per questo motivo, nell’ambito dell’iniziativa promossa dal comitato promotore per il NO di Cortona venerdì 8 luglio alle 21.30 presso la Pinetina di Camucia, il deputato Alfredo D’Attorre spiegherà le ragioni che convincono la sinistra a respingere le modifiche alla Carta Costituzionale.
Nel frattempo che cresce l’attesa e l’interesse per questo referendum, che secondo me vedrà salire la percentuale dei cittadini che si recheranno al voto, i sondaggi ad oggi danno il NO avanti con il 55 % circa e il SI al 45%, ma sono convinto che stante così le cose le ragioni del NO arriveranno intorno al 60 % dei voti.
Il malcontento nel Paese sta raggiungendo un livello che ricorda quello dell’ultimo governo Berlusconi, ma il governo Renzi non se ne è accorto nemmeno dopo il voto amministrativo, mentre si sono messi in moto settori della maggioranza di governo che da un lato vorrebbero cambiare l’Italicum perché li escluderebbe dagli schieramenti politici visto il premio di maggioranza alla lista anziché alla coalizione ( vedi NCD e SC o ALA ) e che potrebbero metter fine al governo, oppure chi pensa al voto politico anticipato per spostare il referendum di 1 anno.
Tutto può succedere, perché quando la barca affonda, si sa … i topi scappano e a quanto pare le cose per il governo Renzi si stanno mettendo male, la sinistra interna se ne è accorta e ha lanciato ogni sorta di avvertimenti, ma senza risultati al punto che qualche piddino coraggioso ha deciso di aderire ai comitati per il NO.
Chi ne volesse sapere di più, venerdì sera può venire alla Pinetina per farsi un’ opinione e un’idea su quali sono le ragioni per votare NO al referendum d’Ottobre.
Doriano Simeoni
e Gigliola Mari