Come prima tappa di una carrellata dedicata alla Maggiolta 2016 vi proponiamo oggi il carro che il Rione di Porta Murata intende presentare al grande pubblico della Maggiolata Lucignanese, in programma il 22, il 24 e il 29 maggio. Il Rione Rosso Blu ha davvero fatto quest’anno le cose in grande, recuperando dalle innumerevoli opportunità che l’arte pittorica offre da sempre un’opera di un grande maestro della scena artistica contemporanea, Vladimir Kush.
Di questo pittore russo, esponente ragguardevole della scuola surrealista, Porta Murata propone uno dei capolavori riconosciuti: “La partenza della nave alata”. E la reinterpretazione che il Rione Rosso Blu ne dà è a dir poco stupefacente: un carro maestoso che sembra tradire il senso della fuga verso l’ignoto, un messaggio molto preciso nei riguardi di una realtà come quella attuale piena di contraddizioni e di speranze spesso tradite o ancora da coltivare. Il carro in realtà esprime in forma molto compiuta l’idea di un viaggio verso la libertà, tra i perigli di una traversata che si preannuncia piena di incognite. È davvero un lavoro molto complesso quello che i cantieristi rosso blu stanno con impegno certosino portando avanti da almeno 4 mesi e il risultato sembra essere una soluzione architettonica e cromatica di grande effetto. L’architetto Matteo Esposito Vivino, che ne cura la realizzazione, si sofferma volentieri su alcuni dettagli che rendono questo carro un’opera complessa, capace di stupire.
“Non abbiamo voluto copiare l’opera di Kush, perché sarebbe stata una sorta di riproposizione molto scolastica e di dubbia qualità. Abbiamo invece studiato a fondo il significato di questo capolavoro, reinterpretandone con raro rigore filologico lo spirito informatore”, ci dice Matteo Esposito Vivino. “La stessa presenza delle farfalle che anima la parte centrale del carro è una nostra lettura assolutamente originale, con il loro movimento che anticipa e declina l’idea suggestiva di sogni in libertà…” Non vanno trascurati poi aspetti costruttivi di straordinaria efficacia, come il gioco di luci che il carro presenta nella sua imponente struttura, unitamente all’effetto visivo sicuramente azzeccato del binomio pieni/vuoti che dà un’idea puntuale di una dimensione quasi onirica del lavoro proposto.
La figura del capitano del galeone che si staglia a prua è un ulteriore segno di questo forte desiderio di vivere fino in fondo l’esperienza del viaggio come metafora di liberazione e di riscatto.
“Vogliamo occuparci anche di dettagli costruttivi minimi, proprio per suscitare nel pubblico una emozione fortissima, come la presenza di palle di cannone e altre particolarità che si possono cogliere ad una disamina attenta della coperta della nostra imbarcazione” afferma Santi Rencinai, capo cantiere di lungo corso, che precisa anche che quest’opera sarà rivestita da circa 15000 garofani e da numerose altre essenze floreali.
Sia Rencinai che Matteo Esposito Vivino sono consapevoli di un lavoro assolutamente complesso, che ha visto all’opera tanti cantieristi in questo lungo periodo che precede la Festa. C’è in loro comunque la consapevolezza di avere fatto le cose per bene e la intima certezza di possedere carte vincenti nella battaglia tra i Rioni di Lucignano per la conquista del Grifo d’oro 2016.
Guido Perugini