Cercasi nonni per insegnare come si coltiva un orto. Basterebbe questo invito, lanciato dal Dirigente scolastico Prof.ssa Antonietta Damiano, a riassumere i temi affrontati nel convegno di ieri presso l’aula didattica del Maec di Cortona. Si parlava del progetto ‘Orto in condotta’, con il Sindaco Francesca Basanieri, il Vice Sindaco Tania Salvi, i dirigenti scolastici e i rappresentanti di Slow Food.
Il progetto, sostenuto dal Comune insieme con gli istituti scolastici del territorio, punta a recuperare l’orto come strumento didattico per l’educazione alimentare ed ambientale, utile per l’apprendimento e la trasmissione alle giovani generazioni dei saperi legati alla cultura del cibo e alla salvaguardia dell’ambiente.
Fare l’orto a scuola significa imparare a conoscere la terra, le stagioni, le sementi, la frutta e la verdura e soprattutto significa imparare usando le proprie mani per un’esperienza diretta di apprendimento. Ma significa anche impara la biodiversità (nell’orto) e la diversità (nella scuola).
Il progetto, che recupera esempi già visti in altri comuni, è indubbiamente una buona e positiva idea e fornisce una “quadra” completa ai già esistenti esempi di orti scolastici visti anche nei nostri istituti.
Affinché sia un vero “Orto in condotta” per la sua coltivazione si seguiranno necessariamente alcuni principi, in linea con la filosofia Slow Food: l’uso consapevole e responsabile dell’acqua, la coltivazione biologica o biodinamica, l’utilizzo di varietà di stagione e tipiche, la coltivazione di prodotti che possano essere raccolti e consumati durante l’anno scolastico
Ecco perché è necessaria la collaborazione delle nonne e dei nonni, che volontariamente potranno trasmettere la loro conoscenza ai ragazzi, dedicare tempo per seguire quotidianamente l’orto, soprattutto nel periodo estivo.
Nell’occasione è stato anche firmato il protocollo d’intesa per l’adesione al progetto triennale stipulato dal Comune di Cortona, la condotta Slow Food Valdichiana e le istituzioni scolastiche.