La demagogia populista che ha permesso a Libera Castiglioni di vincere le elezioni del 2013, sfruttando l’indignazione generale che il dissesto aveva suscitato nei cittadini e frutto delle orrende politiche prodotte in 20 di amministrazione PD, diventa parte integrante della vita politica dell’attuale amministrazione e segno distintivo di una forza politica che sostituisce, alla politica del fare di ispirazione berlusconiana, la politica del non fare.
Questo perché? Come ha spiegato più volte il sindaco Agnelli, a sua difesa, mancano le risorse necessarie per attuare quel programma di rinnovamento che era stato lanciato a gran voce da Libera Castiglioni durante la campagna elettorale e che aveva intercettato la domanda di svolta di quei cittadini indignati e delusi. Tutti noi ricordiamo le invettive lanciate dall’attuale sindaco dal palco dei comizi contro il PD, e le sue promesse poco realiste di allora, di restituire il maltolto ai cittadini.
E’ giunto il momento di fare chiarezza, e non nel non senso datogli dal PD locale che continua ad attaccare la giunta dal versante delle proprie ragioni autolesioniste, continuando ad affermare che il dissesto non c’era e che poteva essere evitato, suscitando sempre più rabbia fra i tanti cittadini che hanno pagato, con le proprie tasche, le colpe altrui. Ma è invece necessario fare chiarezza partendo dal versante delle ragioni dei cittadini che dopo la formale ufficializzazione dell’uscita dal dissesto, non si vedranno ridurre le aliquote comunali e ripristinare i servizi che nel frattempo erano stati soppressi. Questo perché per uscire dal dissesto il comune ha dovuto accendere un mutuo di 2,2 milioni di euro. Misura in teoria necessaria, ma nella pratica assolutamente discutibile visto che lascia nelle mani di speculatori la soluzione del problema, limitando fortemente gli spazi di manovra della giunta verso le politiche sociali. E questo perché, tra la rata di 110.000 euro annui del mutuo per appianare il dissesto ed i costi di mantenimento della macchina amministrativa locale, c’è così poco da poter mettere in campo. O forse no! Visto che di recente è stata approvata dalla giunta una detassazione pari a 70.000 euro per i capannoni ad uso industriale e commerciale, un regalo fatto a quei poteri forti locali che hanno sostenuto in campagna elettorale Libera Castiglioni, facendone il loro principale referente politico dopo il vuoto politico lasciato dal PD. Non è facile immaginare che il sindaco cercherà di giustificare tale provvedimento, come una misura che aprirà la possibilità a nuove assunzioni, ma in questo modo è come chiedere ai lavoratori che paghino per la loro assunzione, visto che il maggior gettito fiscale è dato dalle tasse che i lavoratori stessi pagano, ed una minima parte è dato invece da quello che pagano le imprese. Tutto questo in una situazione drammatica come quella che stiamo vivendo a causa di una crisi che perdura ormai da molti anni e che riduce sempre più le disponibilità economiche delle famiglie, peggiorandone drammaticamente le loro condizioni di vita attraverso le politiche di austerità introdotte in materia di lavoro, pensioni, scuola e sanità dal governo centrale. I cittadini di Castiglion Fiorentino oggi vivono sulle loro spalle non solo l’incubo di questa crisi sociale e delle politiche attuate dai vari governi, ma subiscono ingiustizie e tradimenti da parte del PD che è stato responsabile delle politiche disastrose che hanno portato al dissesto e da parte di quella forza politica, che con la tipica demagogia populista della destra, ha raccolto la domanda di svolta dei cittadini per poi tradirne le aspettative alimentate in campagna elettorale. Tutto questo non ci sorprende: fin dall’inizio il Partito Comunista dei Lavoratori ha denunciato di fronte ai cittadini la natura di classe dell’attuale maggioranza, che invece di presentarsi come alternativa alle politiche del centrosinistra, ne ha ereditato di fatto il ruolo di rappresentante di interessi contrapposti a quelli dei lavoratori, dei disoccupati, degli indigenti e in generale di tutti coloro che vivono del proprio lavoro, le cui aspettative possono essere incarnate solo da una forza politica che proponga un progetto politico di vera alternativa sociale e che con costanza e coerenza lotti per far valere le ragioni sociali di chi lavora. A Castiglion Fiorentino come in tutta Italia, questa forza è rappresentata dal Partito Comunista dei Lavoratori, che in conformità al proprio progetto politico di alternativa sociale e di potere, porta avanti reali e coerenti politiche a sostegno dei lavoratori ed in rottura con le logiche liberiste del profitto. Oggi quelle logiche sono avvallate dalla giunta comunale attraverso i processi di privatizzazione dei servizi pubblici. Vogliamo qui ricordare ai cittadini la sconsiderata assegnazione della gestione privata della piscina comunale per 20 anni e la privatizzazione di due linee del servizio di trasporto scolastico, che di fatto aprono la strada alla totale privatizzazione di tutto il servizio. Queste, sono tutte manovre che non vanno e non possono andare a beneficio dei cittadini, ma assecondano principalmente gli interessi privati di cui ampiamente Libera Castiglioni si è fatta portavoce, e che trovano nel Partito Comunista dei Lavoratori una valida opposizione, quale unico e vero partito del popolo che lavora.