2A PROVA CAMP. TOSCANO ENDURO 2016 – CASTIGLION FIORENTINO (AR) 3 APRILE 2016
Partini, Castello della Montanina, Apparita, Cava della Foce, Salto del Lupo…A molti non diranno nulla, ma queste sono le zone percorse per anni da quello che forse è stato uno dei più grandi campioni del mondo del fuoristrada. Fabrizio Meoni si allenava su questi percorsi, e questi percorsi sono stati teatro della 2a prova del Campionato Toscano Enduro e della 1a del Trofeo Husqvarna. Sui 47 km da ripetersi 3 volte, con un cross test di circa 3,5 km i due piloti del Team Solarys hanno dato sfoggio delle loro qualità.
Maurizio Gerini (Husqvarna FE 250): “bellissima gara. Mi sono divertito molto e devo fare i complimenti al Motoclub Fabrizio Meoni per aver tracciato un percorso da mondiale. Volevo solo allenarmi e testare la moto, ma visto che oltre a me, come ospite, c’era anche Jacopo (Cerutti – Husqvarna FE 450 – n.d.a.), non mi sono risparmiato. Sono andato al massimo e quello che riuscivo a guadagnare nelle prove in linea, poi purtroppo lo perdevo nel cross test. Il terreno legava molto, e 200 c.c. di differenza purtroppo si son sentiti. La gara è stata impegnativa e se non eri allenato bene, rischiavi di farti portare in giro dalla moto. Nell’ultima prova c’ho provato, ma non mi sembrava il caso di prendere eccessivi rischi, tenendo conto che la mia vera stagione inizia domenica prossima a Cascia (PG) con la prima prova del Campionato Motorally. Comunque arrivare 2° a meno di 9″ da Cerutti è sicuramente un bel risultato”
Matteo Segantini (Husqvarna TE 250): “sono incazzatissimo…mi sentivo bene, la moto era perfetta, il percorso mi piaceva tantissimo, purtroppo ho una tendinite al braccio destro che mi sta facendo impazzire. Le prove erano belle e impegnative. La prima partiva subito in salita ed era molto tosta, da guidare tutta di braccia e poi c’era un tratto molto veloce con molti sassi che affioravano. Già da lì ho capito che sarebbe stata dura. Riuscivo a riprender fiato nel cross test che non era eccessivamente duro, ma chiudere i tre giri così è stata una sofferenza. Riuscire a vincere la mia classe (J2TOS) e aver chiuso nei 30 mi hanno fatto capire che risolto questo problema fisico, posso puntare in alto”