The Album Leaf – A Chorus Of Storytellers – Sub Pop 2010. Ad essere sincero anche questo grande disco degli Album Leaf gira da molto tempo nel mio lettore (è uscito infatti a febbraio di quest’anno) . Ma è un album tanto autunnale, così impregnato di dolcezza crepuscolare, da meritarsi di chiudere in bellezza queste mie considerazioni emozionali. La creatura musicale di Jimmy LaValle, dopo l’esperienza islandese, ha decisamente preso la strada di una musica dallo stile narrativo e cinematografico, disegnando paesaggi sonori di incantevole suggestione, mischiando con sapiente sobrietà elettronica, musica strumentale, reminescenze post-rock e forma canzone. E la novità di questa nuova fatica di LaValle è rappresentata proprio dalla presenza di quattro tracce cantate dalla sua flebile ed evocativa voce (la solare There Is A Wind, la melodica Falling From The Sun, la brillante We Are e la canterburiana Almost There). Stavolta il nostro si fa accompagnare anche da un nutrito manipolo di musicisti, tra cui vanno ricordati il bassista Luis Hermosillo (già suo compagno di viaggio nell’antica avventura post-rock dei Tristeza), l’ottimo Tim Reece alla batteria, l’estroso polistrumentista Matt Resovich e Drew Andrews alle chitarre. Il suo legame con gli eterei suoni provenienti dall’ Islanda è testimoniato dalla presenza (in fase di mixaggio) di Jón Birgisson dei Sigur Rós e di altri musicisti provenienti dalla fredda isola che arrichiscono il sound dell’album con archi e fiati. E così la vena orchestale di LaValle si può mostrare in tutto il suo splendore nella struggente Summer Fog e in Until The Last, che può ricordare le suggestioni musicali dei migliori Sigur Rós. Altro gioiello sonoro da incorniciare è Stand Still, caratterizzato dall’eccellente lavoro percussivo di Reece che vivacizza una solare melodia. C’era una volta il post-rock… Voto: 28,5/30
Massimo Daziani