Il Consiglio Comunale di domani, ore 16.30, segna uno spartiacque importante per Castiglion Fiorentino. Con un atto ufficiale al quale saranno presenti anche i componenti dell’Organo Straordinario di Liquidazione, verrà dichiarata la fine della procedura di dissesto. A riprova che il default finanziario c’è stato, ed è stato pensante.
5 anni di sacrifici e di privazioni sostenute dai castiglionesi e da tutte quelle aziende e ditte che hanno instaurato rapporti di lavoro con Palazzo San Michele. L’aspetto peggiore è rappresentanto anche dall’immobilismo che la legge impone a tutti quegli enti che hanno “speso” più del dovuto. Ma non è tutto. Il dissesto finanziario produrrà ripercussioni anche nel futuro. A partire dalla numero dei dipendenti comunali. Con il dissesto è stata diminuita la pianta organica di una 20tina di unità. Come non tornerà più come una volta la capacità d’investimento. “In un momento di crisi economica globale e di concorrenza mondiale che impone necessariamente strategie di marketing importanti noi, per legge, eravamo costretti mettere la divisa da ragionieri per riportare i conti in ordine. Questo periodo è finito anche se da domani non saranno comunque tutte rose e fiori. La legge impone una certa cautela negli investimenti. Tant’è che dobbiamo rispettare i vincoli sugli Enti Pubblici, ovvero possiamo investire solo una ridotta percentuale rispetto al bilancio comunale. Una procedura che avrà ripercussioni anche sui prossimi esercizi” sostengono gli Amministratori Comunali. Condivisibili, quindi, le affermazioni del capogruppo Bittoni quando sostiene che Castiglion Fiorentino è stato “Il Paese della Crisi”. Come sono condivisibili le affermazioni sul Pd castiglionese che deve cambiare “navigatore”. Vivo apprezzamento sulla presa di posizione nei confronti dell’attuale segretario, che a suo dire “non è la persona giusta per il rinnovamento”.