” Cosmopolitica, si parte per cambiare l’Italia “, questo è lo slogan che segna l’inizio della fase costituente di una nuova forza politica unitaria della sinistra. Dopo le tante occasioni perdute dalla sinistra italiana per costruire un partito che rappresenti le nuove esigenze dei cittadini nella società attuale e necessaria perché sono venute meno le distinzioni del secolo scorso fra comunisti, socialisti e ambientalisti, si presenta forse l’ultima occasione per questo Paese di avere un punto di riferimento chiaramente a favore dei più deboli, laico, libertario ed ecologista.
Il pensiero politico che esprimevano Pertini, Berlinguer e Langer, può essere oggi la piattaforma su cui possiamo erigere la nuova casa dei progressisti italiani, il primo perché esprimeva quel desiderio di giustizia e libertà che ha pervaso gli italiani nel dopoguerra, il secondo per le sue battaglie per la legalità e la moralità ed il terzo per quel pacifismo e ambientalismo che s’irradiò in tutta Europa negli anni ’80.
E allora da venerdì 19 a domenica 21 febbraio, si terrà la tre giorni di lavori all’EUR di Roma che proseguirà nei mesi successivi in tutti i territori fin alle più piccole realtà locali per sviluppare le linee guida del nuovo partito che ne sanciranno la nascita nell’autunno di quest’anno con il congresso fondativo, attraverso anche ad un sistema di partecipazione su piattaforma digitale e aperto a tutti/e.
Nel frattempo, SEL che si scioglierà dentro il nuovo partito, ha sospeso il tesseramento per il 2016 e gli iscritti del 2015 ed i nuovi che lo vorranno, potranno iniziare a fare un pre-tesseramento al nuovo soggetto politico. Salutiamo inoltre i nuovi arrivati sia quelli dal PD che non approvano più le politiche di Renzi, che quelli arrivati dai giovani comunisti e dai gruppi locali di movimenti e associazioni pacifiste e ambientaliste. Cofferati, Civati e Landini saranno li come osservatori per capire se si possono unire tutte le energie disponibili della sinistra ormai ” sparsa ” in Italia.
Lavori in corso quindi per costruire un progetto progressista che colmi le lacune e gli spazi lasciati liberi dalla vecchia e a volte inconcludente sinistra italiana, che ha come sua maggiore colpa, quella di non essere stata capace di rinnovarsi e di affrontare i nuovi temi della sicurezza, dell’immigrazione, del lavoro precario e delle nuove forme di sfruttamento, dei diritti e dei nuovi bisogni sociali, cosa che invece è riuscita a Podemos in Spagna e a Syriza in Grecia.
Doriano Simeoni