{rokbox title=| :: |}images/stories/meoni.jpg{/rokbox}In questi giorni si è appresa la notizia, riportata nei quotidiani nazionali, per primo il Sole 24 Ore, che la Provincia di Arezzo sarebbe la quarta “classificata” in Italia per quanto riguarda il riciclaggio di denaro sporco. Non voglio assolutamente prendermi dei “primati” ma già alla presentazione del mio modesto libro La Politica oltre il Muro, avevo espresso dei dubbi e delle perplessità sul fatto che alcuni soggetti “locali” avessero un tenore di vita particolare, rispetto al contesto lavorativo. Anche alcune aziende si sono sviluppate aldilà del mercato, in modo rapido e sorprendente, tanto da domandarsi quanto siano state brave… Ma Cortona è immune dal fenomeno del riciclaggio e delle infiltrazioni?
Proviamo a domandarci se in luogo ci sono soggetti, provenienti da altre zone d’Italia che possono essere riconducibili a strane realtà nazionali, se gli stessi abbiano messo in campo attività, lecite fino a prova contraria, ma pur sempre da attenzionare visto appunto la loro provenienza…
Quindi visto la “classifica” uscita in questi giorni, sarebbe utile controllare meglio il territorio, il riciclaggio di denaro “sporco”, aldilà di dove viene messo in atto come attività, porta sicuramente una concorrenza sleale alle aziende locali, porta sicuramente con sé la malavita e il malaffare, innesca un meccanismo pericoloso dal quale non si può poi uscire. Sono convinto che anche le infiltrazioni mafiose debbono essere attenzionate: i casi del Valdarno, come il caso di Marciano della Chiana con il sequestro di varie villette riconducibili ad un clan malavitoso, sono la conferma di quanto riportato nel mio libro.
Cortona “potrebbe” essere anche toccata da questo fenomeno, non sarebbe un caso isolato, basti guardare a quello che è successo anche in Lombardia. Lle istituzioni locali non siano “lontane” dal dare notizie in merito, la battaglia contro questo fenomeno deve essere ferma e inarrestabile, l’informazione è uno dei sistemi efficaci per allontanare il fenomeno. Le istituzioni locali devono fare la propria parte, l’occhio vigile e attento deve essere a disposizione anche delle autorità preposte, se si vuole si può sconfiggere il fenomeno delle eventuali infiltrazioni e del riciclaggio, basta non avere paura, basta credere nella giustizia, cosi facendo sicuramente verrà fatto un servizio alla cittadinanza.
Non voglio creare allarmismi, non è questo il mio compito, ma bensì voglio stimolare anche i cittadini ad aprire gli occhi, qualche anno fa, affermando che la mafia era più vicina di come si potesse pensare, qualcuno mi tacciò di essere un “allarmista” se non un “illuso”, oggi purtroppo stanno arrivando le prime conferme pubbliche, di quanto detto e ridetto, sia in Consiglio Comunale che nei vari articoli stampa, oltre a quanto riportato nel libro La Politica oltre il Muro.
Tutti gli eletti, a partire dai consiglieri comunali, dovrebbero impegnarsi per la tutela del proprio territorio: so che metterci la faccia è dura, ma siccome non è un obbligo avere cariche istituzionali, è altrettanto vero che una volta eletti ognuno dovrebbe fare la propria parte